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Affidate tutte le vostre preoccupazioni alla Vergine Maria per camminare meglio verso il Signore

Annonciation de Fra Angelico
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Edifa - pubblicato il 08/05/21
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In questo mese di maggio, non dimentichiamo che la tenerezza materna della Madonna ci accompagna in ogni momento della nostra vita, anche in quelli più prosaici.

Gesù ci ha dato Sua Madre, e non in un qualsiasi momento ma poco prima di morire (Gv 19, 26-27). Maria è anche nostra, sotto la Croce è diventata Madre della Chiesa. Lei ci è data per essere vicina a noi come segno discreto della sollecitudine del Padre, per condurci a Gesù, per aprirci all'azione dello Spirito Santo: Lei Stessa, l'Immacolata, è stata disponibile a ciò per tutta la Sua vita.

Sulla terra, Maria si è presa cura di Gesù come la migliore e la più amorevole delle madri, non dubitiamo che Lei si prenda cura di noi allo stesso modo. Chiediamoglielo, affidiamoLe tutti i nostri problemi, grandi o piccoli, tutte le nostre preoccupazioni, dalle più spirituali alle più prosaiche: le nostre difficoltà nel pregare, per esempio, o i nostri problemi familiari, e anche le domande "banalmente materiali" che tormentano le nostre menti di uomini e donne immersi nel vortice della vita quotidiana, del tipo : "Cosa farò stasera per cena?". La Beata Vergine non preparerà la cena al nostro posto, è ovvio, e non ci darà una formula magica per cucinare un pasto succulento, ma se Le affidiamo questa preoccupazione, ce la toglierà: invece di essere preoccupati, saremo disponibili a ciò che il Signore ci chiede qui e ora.

Maria è attenta ai nostri bisogni, come lo era per gli ospiti di Cana. E come a Cana, intercede per noi (Gv 2, 3). Tutte le nostre richieste, tutte le nostre preghiere, Lei le porterà a Gesù. Quando recitiamo il Rosario e ripetiamo: "Ave Maria", siamo come bambini piccoli che hanno bisogno di tenere la mano della loro madre per andare avanti. Ci affidiamo all'intercessione di Maria, ci appoggiamo a Lei per camminare verso Gesù e ci lasciamo portare dalla Sua preghiera: per un bambino, essere portato da sua madre è il modo migliore per avanzare rapidamente, senza il rischio di cadere, anche quando è stanco o non conosce la strada.

Il mese di maggio ci invita a metterci alla scuola di Maria. E se durante questo mese è necessario recitare il Rosario, specialmente per e con i bambini, come diceva San Giovanni Paolo II nella sua lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, è in ragione "della ricchezza di questa preghiera tradizionale, che ha la semplicità di una preghiera popolare, ma anche la profondità teologica adatta a coloro che percepiscono l’esigenza di una contemplazione più matura”. Ci sono mille occasioni per dire il rosario: da soli o con gli altri, nel silenzio di una chiesa o nel frastuono della strada; al mattino o alla sera, con la famiglia riunita dove si prega di solito, nel proprio letto durante i momenti di insonnia... Nei giorni di stanchezza, si può anche dirlo quasi senza pensarci, come un richiamo d'amore e di fiducia, ripetuto più e più volte.

"Fate tutto quello che Egli vi dirà": sono le ultime parole di Maria, che gli evangelisti hanno conservato, e le uniche che sono rivolte a noi (Gv 2, 5). Queste poche parole dicono tutto ciò che Maria vuole insegnarci: appoggiarsi alla Sua tenerezza non significa girarsi i pollici o fare qualsiasi cosa, dicendosi che Lei rimedierà alla nostra stoltezza. Abbandonarsi nelle mani di Maria non è un incoraggiamento alla pigrizia spirituale, al contrario!

A Cana, Maria intercede presso Suo figlio, ma poi dice ai servi: "Fate quello che vi dirà". Allo stesso modo, intercede per noi, ma allo stesso tempo ci chiede di compiere concretamente la Volontà del Signore. E più siamo vicini a Maria, più Lei ci fa capire che l'unica cosa che conta veramente, l'unica che dobbiamo cercare incessantemente, è di "fare tutto quello che Lui ci dirà".

Christine Ponsard

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