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Per l’Epifania, quali doni possiamo offrire a Gesù Bambino?

CARTE VOEUX
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Edifa - pubblicato il 06/01/21
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La solennità dell’Epifania celebra l’arrivo dei Re Magi venuti dall’Oriente per adorare il Bambino Gesù a Betlemme. Oro, incenso e mirra, questi erano i doni che gli avevano offerto. E noi, quali doni possiamo offrire a Gesù nel giorno di questa festa? I Re Magi erano carichi di doni, ma non erano solo regali pregiati e dispendiosi. Con i loro doni, riconobbero la dignità del Bambino appena nato: Re, Dio e vero uomo. E noi, quali doni possiamo offrirGli in questo giorno dell’Epifania?

L’oro, l’incenso e la mirra

Al Re appartiene l’oro, simbolo di ricchezza e di splendore. Il sacrario del Tempio di Gerusalemme era ricoperto d’oro, un modo per adorare Dio, Re del mondo: “Salomone rivestì l’interno della sala con oro purissimo e fece passare catene dorate davanti al sacrario che aveva rivestito d’oro. E d’oro fu rivestita tutta la sala in ogni parte, e rivestì d’oro anche l’intero altare che era nel sacrario” (1 Re 6,21-22). A Dio appartiene l’incenso della preghiera che sale a Lui: “La mia preghiera stia davanti a Te come incenso, le mie mani alzate come sacrificio della sera.” (Sal 140,2). E altrove: “Gli furono dati molti profumi, perché li offrisse, insieme alle preghiere di tutti i santi, sull’altare d’oro, posto davanti al trono” (Ap 8,3).

La mirra è sia il profumo della consacrazione: “Il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni. Di mirra, àloe e cassia profumano tutte le tue vesti; da palazzi d’avorio ti rallegri il suono di strumenti a corda” (Sal 44,8-9), sia l’annuncio delle sofferenze del Signore, vero uomo in mezzo a noi. È scritto nel Cantico dei Cantici (1,13): “L’amato mio è per me un vaso di mirra, passa la notte tra i miei seni.” A proposito di questo versetto, San Bernardo disse: “Fin dall’inizio della mia conversione, ho avuto cura di tenere stretto al cuore questo mazzo composto di tutte le sofferenze del Signore. Tra tutti i ramoscelli della fragrante mirra, ho fatto attenzione a non omettere né la mirra con cui è stato dissetato sulla croce Cristo, né la mirra che è stata usata per ungere il Suo corpo prima della sepoltura”. Tutta la vita di Gesù è profumata di mirra, da quella dei Magi a quella di Nicodemo, che “portò una mistura di mirra e di àloe” (Gv 19,39).

E noi, cosa portiamo?

Anche noi in questo giorno possiamo prostrarci e adorare Gesù decidendo di offrirGli l’oro, facendo l’elemosina con i nostri beni materiali; l’incenso, rinnovando la nostra vita di preghiera; e la mirra, rinnovando la nostra fede nella Sua divinità che ci ha salvati.

Claire Patier

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