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Nella coppia, il tono impiegato è tanto importante quanto le parole

COUPLE
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Edifa - pubblicato il 26/12/20
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Ogni parola ha una sfumatura affettiva: dolcezza o intolleranza, rispetto o desiderio di convincere. Ecco perché è molto importante fare attenzione al tono che si usa con gli altri, soprattutto con il coniuge. “Non sopporto il modo in cui mio marito mi parla”, mi disse un giorno una madre. È impressionante vedere quanto sia importante il tono di voce usato per dare la propria opinione nella vita famigliare. Quanti litigi infatti sono alimentati dal tono. Ho osservato due coniugi che erano della stessa opinione eppure litigavano: il primo aveva parlato in modo aggressivo e l’altro aveva sentito esattamente il contrario di ciò che aveva detto. Ciò significa che un discorso che ha senso può essere rifiutato se viene espresso con un tono aggressivo o ironico. Facendo una caricatura, è come se un coniuge affermasse con tono aggressivo che 2 più 2 fa 4. L’altro potrebbe rispondere: “Non è vero!” Invece, se lui o lei sostenesse gentilmente che 2 più 2 fa 5, l’altro coniuge potrebbe essere sconcertato e sorpreso dal tono ed essere addirittura d’accordo!

Le parole hanno una sfumatura affettiva

Quando si deve dire una parola spiacevole e dolorosa, è un’arte trovare il tono giusto affinché il destinatario non la percepisca come un rimprovero ma come una correzione fraterna benevola. Quando parliamo con qualcuno, ciò che percepisce in primis non è il contenuto del messaggio, ma il tono che lo accompagna. Infatti ogni parola ha una sfumatura affettiva: può essere caratterizzata dalla dolcezza o dall’intolleranza, dal rispetto o dal desiderio di convincere, ed è il tono usato che potrà far accettare o rifiutare ciò che viene detto.

Questo è ovvio per il bambino ad esempio. Se la madre gli dice con tono arrabbiato: “Non sono la tua domestica che deve raccogliere continuamente il cucchiaio che butti per terra!” Credete che sappia cosa sia una domestica? Eppure ha capito perfettamente che sua madre si arrabbia quando fa questo gesto. Decodifica il tono, non il significato esatto delle parole.

“Beati i miti!”

Sin da piccolo, il bambino è segnato dal clima famigliare: ha certamente bisogno di fermezza, ma anche e soprattutto di un ambiente in cui può trovare parole rassicuranti perché intrise di dolcezza ed amore. Questo è vero anche quando sono più grandi. Una bambina di 8 anni ha detto un giorno: “Sai, mamma, quando la gente ti vede così giovane e carina, non immagina che aspetto hai quando strilli!”

Ciò che vale per il rapporto con i figli vale anche per il rapporto con il coniuge. L’aggressività avvelena la vita matrimoniale. Se in una coppia uno dei coniugi urla per niente, può darsi che abbia un rancore ancora più profondo che dovrebbe essere rilevato. Allora mi piacerebbe dirgli semplicemente: “Spesso sbagliamo nel modo in cui vogliamo avere ragione”. Alla fine, non dobbiamo mai dimenticarci le parole di Gesù: “Beati i miti!” Ci sono dei toni dolci che sconcertano anche le aggressività più tenaci.

Denis Sonet

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