Perché si accendono le ghirlande alla vigilia di Natale? Da quando mettiamo un abete in casa nostra a dicembre? E perché il tronchetto è diventato un dolce tradizionale di Natale? Diamo un’occhiata a tutte queste tradizioni le cui origini ci sono a volte sconosciute.di Bénédicte Drouin
Alberi, tronchetti, ghirlande, presepi, abbondano ogni anno, eppure alcune tradizioni natalizie hanno un significato spirituale. Innestate su feste pagane preesistenti o semplicemente inventate dalla pietà popolare, queste tradizioni ci permettono di entrare nel mistero del Natale.
Luci in onore di Colui che salva dalle tenebre
Il 25 dicembre era un tempo la festa pagana della luce nel bel mezzo del solstizio d’inverno: la rinascita del sole invincibile, Sol Invictus. Corrisponde alla data a partire dalla quale i giorni cominciano ad allungarsi e per questo è stata scelta dai cristiani per celebrare la nascita di Cristo: “Luce del mondo”, “Sole di giustizia”. Per questo motivo le candele, le ghirlande, i lucignoli vengono accesi soprattutto la sera del 24.
Il presepe: prima di tutto vivente
Fin dai primi secoli, la grotta della Natività viene imitata, vengono fatte delle diverse rappresentazioni delle scene della Natività, il più delle volte dipinte o scolpite e venerate dalla pietà popolare. I misteri legati alla Natività e all’Adorazione dei Magi che vengono rappresentati nelle chiese hanno indubbiamente influenzato San Francesco d’Assisi: a lui si attribuisce il primo presepe vivente, una notte di Natale del 1223 nel paese di Greccio.
A poco a poco le rappresentazioni viventi sono state sostituite da scene fisse, e a volte hanno dato vita a vere e proprie opere d’arte. Gli artisti italiani eccellevano nel XVIII secolo nei personaggi a grandezza naturale policromi. Il gusto per i presepi si diffonde poi un po’ dappertutto in tutta Europa: ogni paese, ogni regione ha le sue rappresentazioni tradizionali, più o meno ricche o naïve, i personaggi si moltiplicano, ogni parrocchia e ogni casa ha il suo presepe. Fin dai primi secoli, e in particolare nel periodo natalizio, i cristiani sono abituati a pregare davanti a queste rappresentazioni del Mistero dell’Incarnazione.
L’albero di Natale: un’abitudine recente
Un must. Chi non ricorda gli abeti nella sua infanzia? Sempre verde, anche nel cuore dell’inverno, l’abete è un simbolo di vita, quando gli altri alberi sembrano morti: gli antichi l’hanno sempre usato, addirittura onorato. Nell’XI secolo, durante l’Avvento, l’abete spesso adorna le chiese quando sono messi in scena i misteri: scene religiose e popolari, e quando queste scene hanno per tema la colpa originale, viene addirittura decorato con mele rosse e ostie (non consacrate!). Le mele simboleggiano la colpa di Adamo, le ostie la redenzione di Cristo. Nel XV secolo la rappresentazione dei misteri degenerò, e fu allora proibita, ma la tradizione dell’albero decorato viene mantenuta, soprattutto in Alsazia nelle corporazioni e poi nelle case.
Ancora nel XV secolo, l’usanza dell’albero di Natale è comune in Germania. A poco a poco, le decorazioni di frutta si trasformano e appaiono fiori, nastri e ghirlande. I protestanti hanno contribuito allo sviluppo dell’albero di Natale rifiutando la rappresentazione dell’Incarnazione nel presepe. Questo albero non è necessariamente un abete, è soprattutto l’albero della conoscenza del Bene e del Male, l’albero del Paradiso Perduto.
Nel XVII secolo si prende l’abitudine di riporre ai piedi dell’albero di Natale giocattoli e regali.
È nel XIX secolo che la tradizione dell’albero si diffonde. In Francia, il primo fu piantato nel 1837 nelle Tuileries dalla duchessa di Orléans e dopo la guerra del 1870, questa bella usanza dell’abete si è affermata nelle città e nelle campagne francesi.
Il tronchetto: non un semplice dessert!
Molto prima di essere un dolce di Natale tipico della tradizione francese, il tronchetto alimenta tradizionalmente il fuoco del camino; delle usanze e credenze pagane devono essere preesistenti e talvolta essere legate a questo gesto. Alcuni ne raccoglievano le ceneri con presunte proprietà magiche, altri vedevano nel crepitio delle fiamme un mezzo di divinazione, e come spesso accade, queste usanze pagane sono state gradualmente cristianizzate. In Alsazia, il tronco viene benedetto dal più giovane o dal più anziano della famiglia, prima di essere bruciato. È scelto dal padrone di casa, e decorato con nastri, viene cosparso di vino, di olio o di miele: simboleggia i peccati gettati nel fuoco e bruciati dalla Luce di Cristo.