Gli adolescenti hanno bisogno che gli adulti si fidino di loro. Non pretendere nulla da loro significa privarli di una fiducia che è vitale per la loro crescita.di Anne Gavini
L’adolescenza è analizzata sotto una luce molto spesso problematica, al punto da sostenere l’idea che non si può pretendere nulla da un adolescente, essendo in crisi a priori. “È la crisi adolescenziale, passerà!” La diagnosi è drastica e riduce il genitore a prendere pazienza. Ammetterlo significa pertanto non fare nulla? No, è iniziare ad aiutare l’adolescente a suscitare in lui questa forza interiore, questo impulso vitale che lo abita, insomma a fare sbocciare l’adulto che è in lui.
Gli adolescenti devono assumersi le proprie responsabilità
“Le nostre società sono esse stesse molto infantili; non ci rimandano molto alle nostre responsabilità”, analizza lo psichiatra infantile Didieux Pleux, autore di Dal bambino re al bambino tiranno. Tuttavia gli adolescenti hanno bisogno che ci fidiamo di loro, non pretendere più niente è dire loro che abbiamo rinunciato, che abbiamo perso la fiducia di cui hanno bisogno per crescere. “Pierre? Inutile chiedergli qualsiasi cosa a casa”, conclude Anne, madre di quattro figli. Pierre è il secondo figlio, il primo maschio, quello con il quale i fratelli e le sorelle si sono abituati a non chiedergli più niente quando si tratta di partecipare alle responsabilità familiari. L’adolescenza di Pierre? Una dispensa dalla responsabilità.
A volerli proteggere troppo, li manterremo quindi in una irresponsabilità duratura. Crisi adolescenziale, crisi dei quarantenni, adesso chiamata “crisi di mezza età” (con l’allungamento della vita, arriverà più tardi) … Di crisi in crisi, all’uomo moderno viene concesso un certificato per uscire di strada a minor costo, e un eccezionale esonero di responsabilità che gli si ritorce contro. È giunto il momento di riconoscere ai nostri figli il diritto ad essere responsabili, cioè a rispondere delle loro azioni. Per essere figlio pienamente, pienamente studente, pienamente fratello, un adolescente deve assumersi le sue responsabilità. Come il padre di famiglia con la moglie, o la madre con i figli.
La sfida sarà quindi quella di concedergli una responsabilità adeguata alla sua età. A partire dalle più piccole responsabilità quotidiane, si sviluppa la fiducia in sé stessi e la fiducia con gli altri. Questa è l’esperienza della sorella maggiore che tiene la fragile mano della sorellina mentre va a scuola, del capo pattuglia scout che organizza un campo per i piccoli. Togliergli l’incarico significa toglierle una fiducia che è vitale per la sua crescita. “Mi hai addomesticato, quindi sei diventato responsabile di me”, dice la volpe nel Il Piccolo Principe. Dare conto delle proprie azioni a chi abbiamo addomesticato: seguire le orme dei propri genitori, diventare uomo e donna. Sta a noi fidarsi di loro.
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