Contemplare la diversità della vita dei santi può aiutarvi a cessare di fare paragoni tra i vostri figli. di padre Vincent de Mello
Quando si guardano i santi, si rimane colpiti dalle loro enormi differenze; nessuno di loro assomiglia all’altro. Si può verificare, stando loro vicini, che la grazia di Dio non spegne la natura umana, ma la rende feconda. Tutti i colori di una tavolozza immensa sembrano portare una luce ogni volta diversa e questa considerazione è molto preziosa nell’educazione. La santità non genera cloni; lo sguardo dei genitori si arricchirà cercando di portare sui figli lo sguardo di Dio che ci impedisce di credere che i bambini si assomigliano o ci assomigliano.
Imparare a guardare gli altri con gli occhi di Dio
Accogliere la vita non consiste solo nel dare la vita; bisogna poi acconsentire pienamente alla grazia per ciascuno dei nostri figli e persino di cercarla. Da questa libertà interiore dei genitori nasce la libertà dei loro figli, e il segno di questa libertà interiore risiede nella gioia di ciascuno nel vedere gli altri dare un frutto diverso.
Possiamo rivelare al bambino, ma ancor più all’adolescente, che percepiamo ciò che è unico in lui e che amiamo ciò che costituisce la sua personale grazia. E possiamo farlo senza dover necessariamente paragonarlo ai suoi fratelli in termini di: “è meglio o è peggio”. Da questo nascerà gradualmente in lui la certezza di poter farsi strada, ma perché questo esercizio non sia formale, dobbiamo imparare a guardare l’altro continuamente con lo sguardo di Dio, a desiderare pazientemente la sua santità. Più grande sarà il nostro desiderio, più la nostra educazione sarà adeguata.
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