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Come segnare l’inizio dell’Anno liturgico in famiglia?

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Edifa - pubblicato il 29/11/20
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Ogni anno nuovo è caratterizzato da feste speciali. Perché non fare lo stesso per il nuovo Anno liturgico? Molto spesso l’inizio del nuovo Anno liturgico avviene senza che ce ne accorgiamo, o quasi, e questo è davvero un peccato perché esso dà ritmo alla vita della Chiesa, ma anche a quella di ciascuno dei Suoi membri. di Christine Ponsard

Il bambino scopre e vive la sua fede prima di tutto in famiglia, ma a poco a poco deve capire che appartiene alla Chiesa. Tuttavia, non si appartiene ad essa come si appartiene ad un partito politico, ad un club di hobby o ad un’associazione caritativa. Nella Chiesa ci sono solo membri attivi che vivono in lei ed attraverso lei. “Cristo e la Chiesa sono una cosa sola”, disse Giovanna d’Arco. Non si può appartenere a Cristo, vivere per Lui e attraverso di Lui senza appartenere alla Chiesa e vivere in essa. Per aiutare il bambino a capire tutto questo, non sono necessari grandi discorsi, ma bastano dei punti di riferimento precisi e concreti.

Così, domenica prossima, si aprirà un nuovo Anno liturgico. È un evento che spesso passa inosservato, anche nelle famiglie più cristiane: il nuovo anno scolastico e il nuovo anno solare sono segnati da eventi importanti e da feste particolari, ma il più delle volte si entra nel nuovo Anno liturgico senza accorgersene o quasi. Eppure esso dà ritmo alla preghiera e alla vita della Chiesa, e quindi alla vita di ciascuno dei suoi membri.

Il calendario liturgico

Per dare importanza ai vari tempi liturgici, potreste appendere un calendario liturgico nel luogo dedito alla preghiera o nella stanza dei bambini. Potreste anche crearne uno con le vostre mani e completarlo durante l’anno. Per realizzarlo, preparate una striscia di cartoncino che dividerete in 57 riquadri (le 52 domeniche dell’anno più le cinque feste di precetto che non sempre cadono di domenica: il Natale, l’Ascensione, l’Assunzione, l’Immacolata e Ognissanti). Ogni domenica si colora il riquadro con il colore del tempo liturgico: verde, rosso, viola o bianco. Sopra, si scrivono i tempi e le feste più importanti: l’Avvento, il Natale, l’Epifania, la Quaresima, la Pasqua, l’Ascensione, la Pentecoste, l’Assunzione, l’Immacolata e Ognissanti. Questo calendario può avere delle dimensioni molto modeste. Ma è possibile, sullo stesso principio, creare anche un calendario più elaborato, con dei riquadri più grandi, a cui si possono aggiungere dei disegni (il presepe, la Croce, la Beata Vergine Maria, ecc.) e realizzando altri riquadri si possono menzionare molti altri giorni importanti come il Mercoledì delle Ceneri, il Giovedì Santo, il Venerdì Santo, l’Annunciazione, ecc.)


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Si può anche preparare un calendario liturgico come un calendario dell’Avvento: 57 finestrelle o 57 buste. Ogni domenica ne viene aperto uno. All’interno, c’è un foglio di carta del colore liturgico del giorno dove è raffigurato un disegno o un brano della Parola di Dio. Questi fogli possono essere incollati uno dopo l’altro su un pannello o su un muro, ma possono anche essere incollati in un quaderno o se sono dei fogli perforati possono essere facilmente riuniti in un piccolo raccoglitore. Sono necessari tanti fogli quanti sono i bambini in famiglia: per i più piccoli, un disegno; per i più grandi, un passaggio più o meno lungo della Parola di Dio. Questo quaderno dell’Anno Liturgico, personale per ogni bambino, può, se lo desidera, contenere anche altri testi, preghiere, appunti personali, ed essere portato ovunque, durante tutto l’anno. Se il bambino si assenta una domenica, il foglio del giorno può essere messo nella sua valigetta, per ricordargli la preghiera della famiglia e il tempo liturgico.

Vivere al ritmo dell’Anno liturgico significa seguire le orme della Chiesa

La decorazione del piccolo altarino dove pregate è anche un mezzo per segnare la progressione dell’Anno liturgico: potete mettere una tovaglia del colore del tempo liturgico (o delle candele di quel colore), dei disegni che evocano la festa del giorno, una grande croce nel Venerdì Santo, una bella rappresentazione di Maria per le feste mariane, ecc.

Il ritmo della vita della Chiesa è un ritmo settimanale, da domenica a domenica. È quindi importante far capire ai bambini che quello è un giorno importante e che la settimana è come un prolungamento della domenica. Per esempio, potreste rileggere durante tutta la settimana il salmo della domenica precedente, cambiare ogni domenica qualcosa sull’altarino della preghiera e lasciarlo durante tutta la settimana (un disegno, una candela, dei fiori, ecc.), esporre sull’altarino un brano della Parola di Dio letta la domenica precedente, oppure scegliere una risoluzione la domenica di cui si discuterà ogni sera nei giorni seguenti, ecc.



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È anche molto importante insegnare ai bambini a poco a poco a pregare e a meditare la Parola di Dio con la Chiesa. Potreste proporre loro per esempio di recitare tutto o una parte della Compieta, meditare il Vangelo del giorno, cantare o dire un salmo del giorno (quello della Messa o di uno degli uffici). Questa preghiera con la Chiesa ha un doppio significato. Pregare in questo modo significa pregare in comunione con coloro che, nello stesso giorno, hanno pregato con gli stessi testi. Significa anche e soprattutto accogliere questi testi come dati da Dio attraverso la Chiesa.

Quando preghiamo con le preghiere della Chiesa, non lasciamoci guidare dai nostri gusti, dalla nostra fantasia o dalle nostre preferenze. Riceviamo ciò che ci viene dato. In questo modo capiamo che la nostra preghiera non viene da noi, ma da Dio, attraverso la Chiesa. Ecco perché è così importante trasmettere ai bambini il senso della Chiesa. Fate loro capire che non si può essere cristiani da soli. Soprattutto, lasciate che si radichi in loro la convinzione che tutto – la Fede, la Speranza, l’Amore, la preghiera, la verità e la comunità – assolutamente tutto, ci è dato da Dio. La Chiesa è nostra madre e ci nutre con la vita di Dio, con la Sua Parola, con la Sua Eucaristia. La Chiesa è un dono di Dio e attraverso di Lei Egli Si dona a noi. Vivere al ritmo dell’Anno liturgico, quindi, non è affezionarsi a un particolare o a una qualche regola interna: significa sintonizzare il nostro passo con quello della Chiesa, il Corpo di Cristo.



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