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In quale “veste” ci troverà il Signore quando Lo incontreremo?

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Edifa - pubblicato il 03/11/20
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Quando incontreremo il Signore, in quale “veste” ci troverà? La domanda è molto seria, a maggior ragione perché è impossibile sapere quando quel giorno arriverà. di fra’ Dominique-Marie Dauzet

In quale “veste” ci troverà il Signore? È sicuro che i discepoli avranno affrontato questo argomento con Gesù. Ma nonostante fossero i Suoi discepoli, Gesù non li ha favoriti con una speciale conoscenza dell’ultima ora, del giorno del “Ritorno”: no, nessuna soffiata a tal proposito! Tuttavia, diede una bella lezione che implica tutti noi. Gesù ci incoraggia a rimanere pronti “con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese”. Queste “vesti strette ai fianchi” (letteralmente “con le reni cinti”) è in realtà l’abito pasquale indossato dagli Ebrei quando uscirono dall’Egitto (Es 12,11). Veste di un popolo liberato dalla schiavitù umana, pronto a partire, ancora vivo nel mondo ma già rivolto verso il Signore. È un abito pasquale, quasi liturgico, battesimale: l’abito bianco e il cero pasquale (come le “lampade ardenti” che rappresentano la speranza) è l’abito della Chiesa che attende il ritorno del Suo Signore. Perché il ritorno? Perché è andato a delle nozze, presso il Padre Suo che è nei Cieli.



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Le vesti strette ai fianchi

Gesù evoca il tempo dopo la Sua Risurrezione e Ascensione, quando i Suoi veri discepoli, che avranno riconosciuto la Sua venuta e si saranno rallegrati della Salvezza, vivranno in attesa del Suo ritorno. Solo che, affinché possiamo partecipare anche noi a questa festa, è necessario che Lui ci trovi vigili.

I servi vigili sono dichiarati “benedetti” da Gesù. Ciò che è importante in questa storia del ritorno del Maestro non è la paura o l’angoscia di essere sorpresi da un’ora perfida, come se Dio nascondesse l’ora per sorprenderci dietro all’angolo! No, ciò che è importante è la felicità del ritorno, che ci tiene “vigilanti nell’Amore”, come diceva santa Elisabetta della Trinità. Mezzanotte o più tardi, non c’è un’ora troppo tardiva per un cuore innamorato che aspetta la persona amata.

Infatti Gesù disse ai suoi discepoli: “Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo” (Lc 12, 35-40)


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