Dio ha fatto l’uomo padrone di tutti gli animali (Gen 1, 28). Ma l’animale non è solo un servitore dell’uomo, è molto di più: è un compagno di cui ha bisogno ed un amico, e questo a volte fin dall’infanzia. Scoprite tutti i lati positivi dell’avere un animale domestico: forse alla fine accetterete di comprare un cane o un gatto a vostro figlio.di Karine-Marie Amiot
Topolino, Dumbo, Bambi, Nemo… Fin dalla più tenera età, il mondo familiare dei bambini è popolato da animali, che fungono da specchio perché vivono delle situazioni che anche loro hanno già vissuto: un buon modo per affrontarle e per parlare dei loro grandi dolori e delle loro grandi gioie. L’incontro con animali reali in carne ed ossa è quindi un’esperienza unica per il bambino.
Un confidente sempre disponibile
La comunicazione senza parole non impedisce all’animale di essere un vero compagno di giochi, sempre pronto ad ascoltare e dotato di grandi qualità, come la pazienza e la disponibilità. Questa comunicazione tra l’animale e il bambino è spontanea, evolve con l’età e con l’apprendimento del linguaggio del bambino, fino al momento in cui potrà “addestrare” il suo compagno. Ma già solo con i suoi gesti il bambino capisce che può provocare delle reazioni immediate e gratificanti, per esempio delle carezze fanno fare le fusa al gatto, lanciare una palla fa correre il cane, ecc.
Alla fine degli anni ’50, lo psichiatra infantile Boris Levinson fu il primo a pubblicare degli scritti dedicati interamente agli effetti positivi che gli animali possono avere sull’uomo. Scrisse che l’animale domestico può essere un buon confidente, dà un amore incondizionato, non condanna e non rimanda mai un’immagine svalutante. Questo scambio dà al bambino la sensazione di sentirsi compreso e soprattutto ascoltato senza essere giudicato. Pieno di fiducia, il bambino può esprimergli i suoi sentimenti, confidargli le sue paure, le sue pene e le sue ribellioni, e sentirsi così confortato e consolato. Inoltre osservare ed ascoltare un bambino in presenza del suo animale domestico può essere istruttivo per i genitori: che tono di voce usa il bambino quando gli parla? Cosa gli dice? Ha bisogno di più affetto? Si sente ascoltato abbastanza?
Affettuoso e rassicurante
Numerosi lavori scientifici hanno già dimostrato i benefici dell’avere un animale domestico. Nel 2015, la dottoressa Anne Gadomski dell’Istituto di ricerca del Bassett Medical Center di New York (USA) e la sua équipe scientifica hanno scoperto che la presenza di un cane in casa può ridurre l’ansia e lo stress nei bambini. Il semplice atto di accarezzare un animale abbassa la pressione sanguigna. Inoltre, grazie alla sua presenza, i bambini possono affrontare i cambiamenti della vita come un decesso, un trasloco o un insuccesso scolastico con più serenità. Lo psichiatra Boris Cyrulnik, che si è occupato di infanzie difficili, ha osservato che “l’animale fa nascere nel bambino delle emozioni stimolanti e lenitive e crea dei sentimenti di puro amore”.
L’animale può essere anche un buon pedagogo, ad esempio per il risveglio sensoriale del bambino. Come psicomotricista, Yolande ha notato che “l’animale comunica al bambino la sua vivacità e spontaneità “. Grazie ad esso, il bebè arricchisce la sua gamma di sensazioni (calore, odore…), e anche il suo controllo gestuale”. Elisabeth, giovane mamma, approva: “Quando giocano, l’animale incoraggia il bambino a stare seduto, in piedi, a correre, a saltare…”. Aiuta a sviluppare l’espressione corporea, l’autonomia e l’iniziativa facilitando il gioco e l’esplorazione.
L’immaginazione e il linguaggio di un bambino si arricchiscono a contatto con gli animali. Inoltre gli “amici dell’uomo” aiutano il bambino a capire meglio come funzionano gli esseri viventi e le loro emozioni.
Un amico che responsabilizza il bambino
Gatti, cani, uccelli e altri animali sviluppano il senso di realtà nel bambino, mostrandogli la necessità di avere delle regole e dei limiti da non superare. Se diamo troppo cibo ai pesci rossi, questi possono morire. Se tiriamo con troppa forza la coda del cane, questo può mordere, ecc. Non sono dei giocattoli, ma degli esseri viventi che devono essere accuditi. Avere un compagno così in casa implica dei vincoli e degli obblighi. Cambiare la paglia del porcellino d’India o l’acqua del pesce rosso, a lungo andare può essere impegnativo. Crescendo, i bambini diventeranno sempre più responsabili: daranno da mangiare all’uccellino, porteranno a spasso il cane, cambieranno la lettiera del gatto. Questo sarà per loro motivo di orgoglio, un buon modo per acquisire fiducia in loro stessi e nei confronti degli altri.
Il bambino imparerà anche che l’animale ha le sue reazioni e che la sua pazienza ha dei limiti. Il cane si stanca di giocare, il gatto graffia, ecc. Il bambino è quindi costretto ad adattarsi. Bruce Fogle, veterinario canadese e specialista del comportamento, raccomanda “di insegnare ai bambini a riconoscere i segnali di fastidio e di rabbia del cane e del gatto”. Due regole d’oro: lasciare gli animali in pace quando dormono o mangiano e far capire ai bambini più piccoli che devono stare attenti ai cani e ai gatti che non conoscono e che non sono abituati alla loro presenza.
Quando l’animale diventa un terapeuta per bambini
I benefici degli animali sul bambino sono particolarmente evidenti nel caso di bambini psicotici, spesso chiusi in sé stessi, ma grazie a loro diventano capaci di interagire e di esprimere le loro emozioni. Gli animali possono anche aiutare a superare o a guarire uno stato di depressione. Samuel Ross, medico e pioniere delle fattorie pedagogiche negli Stati Uniti, parlava della pet therapy: “Se mettete in braccio ad un bambino un animale che lo accetta così com’è, la loro visione della vita cambia radicalmente. Questo contatto sviluppa un legame d’amore e una prima relazione di fiducia.”
Certo, un animale non sostituirà mai i genitori, gli amici, un fratello o una sorella, ma può rimettere in sesto un bambino momentaneamente a disagio, può far uscire da sé stessa una persona egoista, rinforzare un timido, addolcire un duro e consolare un infelice.