Dare al proprio figlio il senso del servizio agli altri è un compito educativo arduo, ma indispensabile. Ecco tre chiavi che vi aiuteranno a rendere i vostri figli più servizievolidi Elisabeth Content
Pensare che vostro figlio imparerà a rendersi utile da solo è un’illusione. Un bambino di tre anni si renderà utile volentieri, ma i più grandi brontoleranno, faranno storie e si renderanno utili svogliatamente. “Non ho voglia… l’ho già fatto una settimana fa… chiedete sempre a me… non è giusto!”. Dobbiamo allora arrenderci, abdicare e abbassare le mani? Pensare che faremo più velocemente da soli e che è troppo stancante esigere sempre le stesse cose da loro? Assolutamente no! Rendere i nostri figli servizievoli è un lavoro lungo che richiede pazienza e perseveranza. Educare alla generosità comincia proprio in casa, rendendosi utili nelle mansioni di tutti i giorni.
Saper ringraziare e non scoraggiare il bambino
Abbandonare il proprio egoismo è una vera lotta che incomincia fin dalla più tenera età e che non finisce mai. Insegnare al proprio figlio a lasciare per qualche minuto le sue attività, lo aiuta ad uscire dal suo egocentrismo. Rendendolo attento ai bisogni di chi gli sta intorno, risvegliamo in lui la delicatezza di uno sguardo che saprà accorgersi degli altri.
La pazienza e la costanza non escludono l’inventiva e l’umorismo. È infatti possibile rendere graditi i servizi, ad esempio, proponendo al bambino di scegliere in una lista di dieci cose da fare la mansione che desidera svolgere. Una volta a settimana, inoltre, potrete fare un bilancio, con i complimenti per ciò che è stato fatto bene e con delle correzioni per ciò che ha lasciato un po’ a desiderare.
I ringraziamenti e i complimenti per il lavoro svolto saranno un incoraggiamento per loro a continuare. Tuttavia, fate attenzione a non scoraggiare i bambini con le varie correzioni. Per esempio, non è importante se le posate non sono disposte esattamente come avremmo voluto. Perché non riderci sopra e aiutare il bambino a fare le cose per bene?
Date innanzitutto il buon esempio
E noi genitori, come ci rendiamo utili per i nostri figli? Siamo disponibili quando ce lo chiedono? Sappiamo interrompere un’attività per rispondere alle loro richieste di aiuto o di ascolto? Siamo disposti a “perdere tempo” per sederci vicino a loro e raccontare una storia o fare un gioco? In quanto coppia, che esempio diamo? Sappiamo come essere utili l’uno all’altro? Siamo attenti ai bisogni di chi ci sta intorno? Come reagiamo quando il nostro coniuge ci chiede qualcosa? Abbiamo una mente che pesa tutto? Siamo disponibili per gli altri, per i nostri genitori anziani? Sapendo che l’educazione si trasmette innanzitutto con il nostro esempio, è essenziale chiederci se noi stessi siamo generosi.
Nel 2001, nell’Esortazione apostolica sui compiti della famiglia cristiana, san Giovanni Paolo II ricordava: “La famiglia è una scuola di umanità. Questo si realizza attraverso il servizio reciproco quotidiano”. Allora custodiamo per sempre queste parole preziose nei nostri cuori!