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Quei piccoli rituali che possono rinsaldare la tua famiglia…

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Edifa - pubblicato il 30/12/19
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I piccoli rituali e gesti quotidiani di ogni famiglia rappresentano un vero cemento e rispondono a bisogni essenziali: dare fiducia ai bambini, rafforzare l’identità familiare ed aiutare una famiglia a crescere spiritualmente. E in questo ambito, i genitori possono essere molto ingegnosidi Jean-Claude e Yolande Bésida

I riti famigliari danno sapore alla vita quotidiana ed introducono un po’ di varietà. È questa la loro prima funzione: dare senso e sollievo alla monotonia dei giorni. Si può santificare la domenica attraverso mille dettagli concreti per farne un giorno diverso. Per esempio, mettere il pane per la colazione in forno, accendere una candela a pranzo o guardare un film in famiglia. Un’altra funzione dei riti famigliari è quella di forgiare l’identità della famiglia, di fare in modo che il loro stile di vita sia diverso da tutti gli altri. Vissuti in un clima gioioso, favoriscono una crescita serena e un sentimento di pienezza. È un modo per dare senso alle azioni ripetitive della vita quotidiana.

I riti che scandiscono la quotidianità e la rendono più allegra

Per arricchire la monotonia dei giorni, non c’è bisogno di scervellarsi! Fate delle cose semplici e sfruttate i momenti inevitabili come i pasti, i tragitti per andare a scuola o per andare in vacanza… Tutti questi momenti sono delle occasioni per far crescere l’amore, per dare ancor più calore alla vita e per reinventare la vita quotidiana invece di subirla.

La quotidianità viene rinnovata con l’amore: con l’amore familiare indubbiamente, ma anche con l’amore di Dio. Questo passa per esempio dall’Ave Maria che Daniele intona ogni mattina con i suoi figli, andando a scuola in macchina. Giovanni e Maria invece approfittano della passeggiata crepuscolare del cane per pregare insieme e rivedere la loro giornata sotto lo sguardo di Dio.

Dei piccoli passi per attraversare le diverse fasi della vita

In certe fasi, i riti sono necessari più che mai, specialmente quando i bambini sono piccoli. Non è uno dei grandi piaceri delle giovani coppie inventare i propri rituali sulla base delle tradizioni di entrambe le famiglie?

A casa di Luca e Diana, la cui madre è di origine americana, si mangiano dei pancake con lo sciroppo d’acero la domenica mattina, e in vacanza, si fanno dei giochi da tavolo come nella famiglia di lui. A casa di Marco e Isabella, invece, a fine agosto, i tre figli si ritrovano con i loro genitori per una cena in un ristorante in cui uno racconta il suo stage in Africa, l’altro le sue vacanze sportive, e l’altro ancora il suo summer camp in Inghilterra.

Infine, in caso di una prova dura come la morte di un coniuge, seguita da un nuovo matrimonio, queste abitudini aiutano a costruire la nuova famiglia, soprattutto quando ci sono bambini da entrambe le parti che, naturalmente, sono cresciuti con dei rituali diversi.

I riti di passaggio da non trascurare

Oltre a questi riti di unione, che rafforzano la coesione, ci sono anche i riti di passaggio che aiutano ad attraversare le varie fasi della vita e accompagnano i grandi eventi (come i battesimi, i matrimoni, i funerali).

Anche le tappe più comuni meritano di essere valorizzate. Forse il prototipo del rito di passaggio è il famoso topino (o la fatina) che vengono a prendere i dentini da latte e danno in cambio un soldino: in questo modo, un evento sconcertante (i bimbi si ritrovano in effetti con la bocca piena di buchi!) diventa un evento simpatico. A casa di Enrico e Carolina, poco prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, i bambini scelgono ciascuno il proprio pacchetto di cereali per il giorno del rientro e per i giorni successivi. Un rito che rallegra questo periodo dell’anno, quando la nostalgia dell’estate e l’apprensione per il nuovo anno si fanno sentire.

I riti che aiutano a crescere spiritualmente

Chi non ha sperimentato anche il rito per la nanna per rendere pacifico il passaggio verso il sonno? Ci si lava i denti, si racconta una storia, si prega, ci si fa le coccole, ci si bacia… ecco delle azioni che calmano e tranquillizzano. Periodicamente, questi rituali familiari devono essere rivisti per evitare che si trasformino in schemi rigidi. Il disinteresse degli adolescenti è a volte il segnale che certi rituali hanno bisogno di essere rivisti. Potrebbe essere una buona idea quella di lasciare spazio anche alla creatività dei ragazzi, affinché inventino dei nuovi rituali familiari.

Questo vale anche, più seriamente, per la preghiera in famiglia. Se di solito è una preghiera di gratitudine, di perdono, di intercessione, un Padre Nostro o un Ave Maria, nei giorni di stanchezza sarà un semplice “Gesù ti amo” e un bel segno della croce. Le formule possono variare anche in base all’età. Per i piccoli, il bacio ad una statua o ad un’icona e le benedizioni sono un’ottima idea. Più tardi, i canti accompagnati da uno strumento musicale o anche i tempi di silenzio insieme saranno perfetti… Per non parlare delle variazioni che possiamo apportare a seconda del tempo liturgico.

La sfida è aiutare le persone a far crescere la loro fede, che da al tempo un’altra dimensione, quella di una vita con Cristo.

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