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Vostra moglie vuole fare tutto in coppia? Osate dirle di “no”

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Edifa - pubblicato il 28/10/19
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Fare tutto insieme è il sogno di molte mogli. Dirsi tutto, condividere tutto, essere un tutt’uno, vivere fianco a fianco, mano nella mano. Un desiderio di amore autentico che non sempre è condiviso dagli uomini… Ma come spiegarlo a vostra moglie, evitando di litigare? di padre Denis Sonet 

Molte mogli si lamentano che i loro mariti non sentono il bisogno di condividere di più con loro la vita di tutti i giorni. “Ho l’impressione che mio marito sia un uomo sposato single! So che mi ama, ma vorrei tanto che facessimo delle attività insieme. Come per esempio, andare ad un ritiro spirituale, pregare, o fare shopping. Appena non è più con me, mi manca”. E quando il marito ha la sensazione di soffocare e rifiuta di creare una relazione fusionale e alienante, la moglie si chiede se è davvero innamorato.

Fare tutto insieme è una missione impossibile?

Nel libro Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, l’autore americano John Gray dà una spiegazione molto semplice (semplicistica come diranno alcuni): le donne non hanno ancora capito che uomini e donne non provengono dallo stesso pianeta? La loro visione della coppia è fin dal principio radicalmente diversa. L’uomo sente periodicamente il bisogno di ritirarsi “nella sua caverna”, come spiega l’autore. In passato, si diceva che l’uomo funziona a compartimenti stagni: quando è al lavoro, in riunione o in palestra si dimentica che una donna pensa a lui e desidera la sua compagnia. La donna, generalmente, ha bisogno di una presenza costante da parte della persona amata. Mentre l’uomo pensa che una coppia è fatta per respirare, che ha bisogno di momenti di libertà alternati a momenti profondi di unione e d’intimità. Non è sempre facile vivere fianco a fianco per tutto il giorno, quindi, quando si hanno maggiori spazi di libertà, non è più grande il piacere di ritrovarsi?


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Ma forse dobbiamo cercare la risposta altrove. Il problema della coppia non è tanto di “fare tutto insieme”, ma di “fare tutto in funzione dell’altro”. Non è possibile “fare tutto insieme”, soprattutto oggi in cui la vita professionale e le varie attività non ci permettono di vivere costantemente l’uno vicino all’altro. L’innamorato che inizia la sua vita matrimoniale dicendosi “non ci lasceremo mai”, dovrà fare i conti con la realtà. Infatti, la vita separa tanto quanto unisce. Eppure questa unità a cui la coppia innamorata aspira è possibile, nella misura in cui ciascuno dei due coniugi pensa all’altro, a cosa direbbe o a cosa farebbe.

Insieme, al di là delle separazioni

Pensando all’altro, in effetti, il marito non dimenticherà che è sposato nella sua vita professionale o nelle varie attività di tutti i giorni. “Che consiglio mi darebbe mia moglie di fronte a questo problema?” Così, nella sua reazione considererà anche il pensiero della moglie. Allo stesso modo, per esempio, la moglie che va da sola a Messa in settimana, non perderà tempo a sospirare malinconica per l’assenza del marito, ma lo porterà nella sua preghiera, dicendo a Dio anche le parole che lui stesso avrebbe pronunciato se fosse stai lì.

Quest’unione di pensiero trascende le separazioni. Tuttavia è necessario che la coppia abbia dei momenti di confronto e di dialogo, di modo che possa crearsi un’osmosi reciproca di concezioni, di aspirazioni, di aspettative, di gioie e di dolori.

Dopotutto la nostra relazione con Dio non è sorprendentemente simile a questo rapporto di coppia? Non ha nulla di fusionale, eppure, nonostante i silenzi del Signore è ricca e profonda, grazie a dei momenti forti come l’ascolto della sua Parola nel Vangelo e soprattutto l’accoglienza calorosa della sua Presenza Eucaristica.



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