La Quaresima è spesso un periodo in cui adulti e bambini scelgono di compiere un sacrificio, decidendo di rinunciare a qualcosa per 40 giorni.
Il sacrificio tradizionale per i bambini è sempre stato la rinuncia ai dolci, per vedere se riescono ad arrivare fino a Pasqua senza indulgere in dolciumi.
Questo sacrificio, però, può essere difficile per i bambini. Avete mai pensato di sfidarli a rinunciare ai videogiochi?
Una “Quaresima alla Carlo Acutis”
Se molta gente ritiene il beato Carlo Acutis “il santo patrono dei videogiochi”, in realtà aveva un rapporto molto più complicato con gli schermi.
Amava sicuramente i videogiochi, ma un giorno in cui stava giocando con i suoi amici si è infastidito vedendo come reagivano aggressivamente dopo aver giocato per varie ore.
I suoi amici se sono tornati a casa piangendo, e il giorno dopo Carlo ha deciso di limitare il tempo che trascorreva davanti ai videogiochi a un'ora a settimana.
Molti bambini stanno davanti a uno schermo – che sia quello televisivo o i videogiochi – per ore e ore al giorno. Sacrificare queste attività può essere quindi la cosa più difficile da fare e può provocare molte lacrime. Se un bambino è capace di trasformarlo in un sacrificio a Dio, però, unendo il suo dolore a quello di Gesù sulla croce, la sua vita cambierà.
Suggerimento pratico: se scegliete di sfidare i vostri figli ad abbracciare un sacrificio quaresimale di questo tipo, assicuratevi di offrire attività alternative che non prevedano schermi, altrimenti è probabile che vostro figlio torni ai videogiochi già la sera del Mercoledì delle Ceneri.
Beato Carlo Acutis, prega per noi!