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Artem Tkachuk, Pino O’ Pazz di Mare Fuori: “sono molto grato al Signore”

Actor Artem Tkachuk poses during a photocall for the film Nostalgia
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Silvia Lucchetti - pubblicato il 20/02/23
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Il giovane attore di Mare Fuori, Artem Tkachuk, racconta il suo rapporto con la fede: "quando sei nell’oscurità più buia, è difficile avere coraggio e credere nella luce. Io però ho chiesto coraggio a Dio e Lui me lo ha dato. (...) Dio mi ha ascoltato".

Su Credere troviamo una bella intervista al 22enne di origine ucraina Artem Tkachuk, attore di Mare fuori 3: la fiction in onda dal 15 febbraio su Rai 2. Arrivato in Italia da bambino con i suoi genitori, ha dovuto affrontare l’inserimento in una città stupenda ma complessa come Napoli, dove - oltre alle difficoltà economiche -  ha sperimentato i pregiudizi per chi a qualsiasi titolo viene considerato "diverso".

Artem Tkachuk

Finalmente è giunta la proposta di recitare nel film: "La paranza dei bambini" e, poco dopo, quella di partecipare a "Mare fuori", un progetto ambizioso centrato su temi da lui molto sentiti.

Infatti sempre più frequentemente la cronaca ci mette di fronte a crimini ed omicidi commessi da adolescenti. La serie televisiva, ambientata nel carcere minorile di Nisida, affronta direttamente il tema del male e della speranza, due aspetti che appaiono antitetici dietro le barre, e che nonostante tutto possono coniugarsi come dimostra l’evoluzione a cui va incontro Pino O’ Pazz, il personaggio interpretato da Artem.

"Non esistono cattivi allievi, ma solo cattivi maestri"

L’attore di fronte alla domanda se condivide l’affermazione degli sceneggiatori: "il fallimento di un ragazzo è il fallimento di un adulto" risponde che...

(...) da piccoli siamo come dei fogli bianchi: anime pure che si aprono con stupore alla vita (…) crescendo però l’ambiente e le persone che lo circondano (il bambino, NdR), inizieranno a scrivere su quel foglio bianco che è la sua anima, ispirandola o dirottandola, a seconda della situazione. La verità è che non esistono cattivi allievi, ma solo cattivi maestri.

"(...)la salvezza nell’arte che, per me, comprende anche Dio"

Pino O’ Pazz, un ragazzo molto violento, nella fiction cambia attraverso l’amore: questo significa - chiede Francesca D'Angelo - che il male non è una condanna definitiva?

Quando si ama si assapora la purezza: si torna a essere dei fogli bianchi. Quindi sì: c’è sempre una speranza per tutti. Nessuno è condannato a essere cattivo per sempre. Nel mio piccolo ho sperimentato la salvezza nell’arte che, per me, comprende anche Dio.

Il recupero dei giovani in carcere

Rispetto a quanta importanza riveste il recupero dei giovani in carcere, afferma con decisione:

E' fondamentale. Servono dei maestri ma temo ce ne siano sempre meno. Vedo persone che lavorano nelle scuole, negli ospedali o in altre realtà statali solo per prendere i soldi a fine mese. Non si appassionano a quello che fanno e questo non va bene! Bisognerebbe aver il coraggio di amare ciò che si fa, di scommettere su qualcosa in cui crediamo, senza accontentarsi. Altrimenti avremo un paese di persone mediocri che svolgono lavori mediocri.  

"Dio mi ha ascoltato"

Solo quando si incontra Dio si conquista il proprio cuore e si diventa padroni di se stessi, e aggiunge:

Sono cristiano ortodosso da sempre. I miei genitori sono credenti, mi hanno educato alla fede ma è soprattutto negli ultimi tempi che ho iniziato a vivere con più intensità il mio  rapporto con Dio. Sono molto grato al Signore perché quando sei nell’oscurità più buia, è difficile avere coraggio e credere nella luce. Io però ho chiesto coraggio a Dio e Lui me lo ha  dato. Tutto quello che sto realizzando lo avevo chiesto nella preghiera: Dio mi ha ascoltato.

Artem non prova odio né rabbia per l’invasione della sua terra da parte della Russia, ma solo molto dolore: l’unico modo che vede per combattere per il suo Paese è quello di dare il meglio  di sé, offrendo un buon esempio.

"Seguire il proposito di Dio sulla mia vita"

Infine di  fronte alla domanda di rito sui progetti che intende realizzare prossimamente risponde con disarmante semplicità:

Seguire il proposito di Dio sulla mia vita (…) Se costruisci bene il tuo presente, perché ti devi preoccupare del futuro?.

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