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Resiste sotto la valanga 20 ore: “Sono ateo, ma quella notte ho pregato”

CLIMBERS, MOUNTAIN, SNOW
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 08/02/23
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"Ho mantenuto lucidità, sapevo che se sbagliavo era finita", dice Carluccio Sartori. Per i medici è un miracolo la sua sopravvivenza

«Ho mantenuto lucidità, sapevo che se sbagliavo era finita», racconta Carluccio Sartori all’Ansa- 54enne di Villanova Marchesana, provincia di Rovigo -, uno scialpinista sopravvissuto per più di 20 ore sotto una valanga, in Val Badia, in Trentino Alto Adige. «Non sono credente, ma quella notte ho pregato mia mamma», ha raccontato.

Come è stato individuato? 

I soccorritori lo hanno individuato dopo aver captato un flebile segnale del dispositivo Arva e scorgendo la sua mano che si stagliava nella neve. «Il mio unico pensiero era rimanere vivo. Guardo spesso film di alpinisti, so che chi si addormenta muore così ho cercato di non dormire mai».

Per i medici è un miracolo

Un miracolo, anche per i medici dell'ospedale di Bolzano, dove si trova ricoverato in terapia intensiva, aver ritrovato Carluccio Sartori in vita, e cosciente, dopo 20 ore sotto la neve, a una temperatura di meno 10 gradi. «Era come stare in un igloo - dice -, ma non ho mai mollato» (TgCom, 8 febbraio).

Sommerso dalla valanga

«Quando ho capito che ero bloccato, ho pensato ‘intanto respiro'. E così ho sfondato la neve col braccio, e ho iniziato a fare un arco muovendo pian piano le dita, in modo da creare un imbuto per respirare. La forza che ti trovi in quei momenti te la dà solo la voglia di continuare a vivere», ha detto l'imprenditore e scialpinista Carluccio Sartori, vittima della valanga.

Il miracolo: “No, oggi no”

«Non dimenticherò mai il rumore dell'elicottero – spiega – la forza che ti trovi in quei momenti te la dà la voglia di continuare a vivere. Quindi mi sono detto ‘no, oggi no'. Il buco che avevo fatto mi permetteva di guardare il cielo e le stelle, vedevo il Grande Carro» (FanPage, 8 febbraio). 

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