La liturgia identifica Dolcissima come una vergine sutrina del III secolo, martire della fede. Esistono poche notizie su di lei. Sappiamo che predicò il Vangelo nel Lazio e che venne martirizzata a Sutri il 16 settembre di un anno tra il 284 e il 305 d.C., all'epoca dell'imperatore Diocleziano.
Lo conferma un'antica iscrizione di marmo in latino collocata nella cappella della santa, nella cattedrale di Sutri, trovata nel XVII secolo nelle catacombe di San Giovenale.
La targa dice che questa “dolcissima vergine” per la sua fede in Dio odiò il mondo e subì il martirio. È da lì che prende il suo nome, visto che in realtà quando sono stati trovati i suoi resti non si sapeva come si chiamasse.
La cattedrale conserva anche la statua processionale della Dolcissima, di legno dorato e realizzata dalla scuola del Bernini, un dipinto del XVIII secolo e un affresco sulla volta della navata centrale della fine del XIX secolo che rappresenta la santa.
Preziose opere d'arte
La statua è di stile barocco, un'opera molto preziosa. Lo sguardo della santa e il movimento catturano, e anche chi non è devoto o religioso si avvicina a vederla.
La statua percorre la città la sera del 16 settembre di ogni anno, quando, nella processione solenne, le antiche confraternite del Santissimo Sacramento, della Santa Croce e del Santissimo Nome di Maria e la folla devota la accompagnano con canti, preghiere e un grande spettacolo di fuochi d'artificio.
Al termine dei festeggiamenti, la statua della santa torna al suo posto nella cattedrale di Santa Maria Assunta.
Alle sue spalle, su un piccolo altare che contiene l'urna con le reliquie di Dolcissima, c'è una tela del pittore Heinrich Schmidt eseguita nel 1792, che fa le veci di un paramento e chiusura della nicchia riservata alla estatua.
La santa è rappresentata con una palma nella mano e ha come sfondo il panorama di Sutri visto da sud-ovest, in cui spicca l'edificio della cattedrale dominato dall'imponente campanile.
La cattedrale di Sutri
La bella e antica cattedrale di Santa Maria Assunta risale al XII secolo, ma è stata costruita su resti più antichi, come si vede dal pavimento cosmatesco e dalla cripta.
Ha un campanile medievale di stile romanico, e l'interno è diviso in 3 navate.
La volta è stata dipinta ad affresco da Luigi Fontana.
Di notevole valore storico-artistico è il quadro del Cristo Pantocrator, conservato nella cappella centrale della navata laterale sinistra, risalente all'inizio del XIII secolo.
Nella cripta ci sono colonne di marmo di epoca romana e vari capitelli di periodi diversi (bizantino, longobardo e romanico).
La cripta ha un grande valore storico, visto che lì si è svolto il conclave che ha eletto Papa Clemente II, vescovo di Bamberga, nel 1046. Sul luogo, un busto di bronzo lo ricorda.