di Diana Marcela Yepes
La gioia è un'emozione di base che produce piacere. La proviamo come risposta automatica a uno stimolo generalmente esterno – una meta raggiunta, un titolo accademico conseguito, una casa comprata. Questa emozione è tuttavia limitata e passeggera. Una volta che passa l'evento che ha suscitato entusiasmo, passa anche l'allegria.
Esiste una gioia duratura?
La gioia non è fare ciò che si vuole, ma volere ciò che si fa.
La vera gioia si prova più come uno stato di pienezza e di gioia duratura nel tempo, collegato a segni di pace e speranza.
Divertirsi e avere spazi di ozio e piacere non è negativo né un peccato in sé. Quello che ci danneggia davvero è vivere i nostri gusti in modo disordinato, ignorando il nostro di vita attuale o le persone per via dei nostri interessi.
Noi laici viviamo inseriti nella società: studiamo e viviamo con i nostri genitori, o lavoriamo e abbiamo una famiglia; usciamo con gli amici, educhiamo i figli, ed è lì, in mezzo a quello che siamo e in cui ci sviluppiamo, che viviamo la gioia di seguire Gesù vivo e risorto dentro di noi, dimostrando con la nostra vita (e non con l'apparenza) che non c'è bisogno di grandi cose materiali per sentirci pieni della gioia che offre lo Spirito Santo.
Sant'Agostino ci ha dimostrato con la sua testimonianza di vita di aver cercato la gioia fuori da se stesso e nelle varie cose del mondo, senza aver mai raggiunto lo stato di pienezza che desiderava.
Poi ha compreso la gioia e la felicità come godimento della verità e ha affermato che siamo troppo deboli per scoprire la verità solo attraverso la ragione. Solo in Dio si gioisce davvero.
Quando Sant'Agostino ha trovato il grande tesoro ha trovato la Verità, e preso da quell'amore inesauribile non ha potuto né voluto lasciarlo andare.
Come identificare la vera gioia?
La vera gioia viene da Gesù. Questo può sembrare ovvio ad alcuni, ma molto strano e astratto per la maggior parte della gente. Egli ha tuttavia proclamato di essere la via, la verità e la vita (Gv 14, 6), e conoscere la verità dà libertà all'anima, il che è quello che fa sì che il cuore possa provare davvero una gioia durevole.
Ecco qualche consiglio per riconoscere la vera gioia:
– Conoscere il vostro proposito di vita dà un senso di trascendenza alla propria esistenza. Questo si ottiene discernendo la volontà di Dio per sé e lavorandoci con piccole azioni che nella quotiianità costruiscano a poco a poco una grande “cattedrale”.
– Identificate dov'è il vostro cuore. Sant'Agostino diceva: “Se vuoi conoscere una persona, non chiederle cosa pensa, ma cosa ama”. La nostra vera gioia è lì dove si trova il nostro amore. Tutti i nostri sforzi, le gioie e le motivazioni sono sempre rivolti a ciò che amiamo di più. Dobbiamo sempre capire a cosa stiamo dedicando più tempo e sforzi nella nostra vita.
– Donarsi ai fratelli e servirli con amore. La famosa frase di Madre Teresa di Calcutta “Chi non vive per servire non serve per vivere” ne è un chiaro esempio. La santa ha dedicato tutta la vita dalla difesa dei poveri e degli emarginati. Potremmo credere erroneamente di poter aiutare solo con beni materiali, ma anche usare i talenti che ci sono stati dati per il bene degli altri, ascoltare un amico in difficoltà o offrire un consiglio opportuno è amare e servire con amore.
Un aspetto da ricordare sempre
Possiamo infine dire che la vera gioia si sente come un fuoco che arde nel cuore. È pace in mezzo alla tribolazione, è avere coerenza di vita e la coscienza tranquilla. È sentirsi amati, preziosi e degni perché si è figli di Dio.
La vera gioia è avere la certezza che anche se il nostro cuore vacilla e si angoscia, possiamo ripetere con Sant'Agostino “Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”.