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Nostra Signora della Fine del Mondo, santuario fondato da San Pietro

SANTA MARIA LEUCA
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Daniel R. Esparza - pubblicato il 30/01/23
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Situata nella zona più meridionale d'Italia, secondo la tradizione Santa Maria de Finibus Terrae è stata fondata dall'apostolo Pietro

Santa Maria de Finibus Terrae (“la fine del mondo”, in latino) è una basilica minore e un santuario situato a Castrignano del Capo, nella frazione di Santa Maria di Leuca, nel punto più meridionale della penisola italiana – da qui il suo nome, Finibus Terrae.

L'attuale chiesa di Santa Maria de Finibus Terrae si erge sul promontorio su cui una volta si trovava un tempio pagano dedicato a Minerva. Alcuni affermano che la chiesa sia stata costruita direttamente sui resti dell'antico tempio, come la chiesa romana di Santa Maria sopra Minerva. Un'iscrizione trovata nei resti di un altare all'interno della chiesa recita:

Ubi olim Minervae sacrificea offerebantur hodie oblationes Deiparae recipiuntur

“Qui, dove una volta venivano offerti sacrifici a Minerva, la Madre di Dio riceve oggi i nostri doni”.

La tradizione afferma che Pietro arrivò a Finibus Terrae quando stava viaggiando dalla Palestina a Roma. Una massiccia croce di pietra nella piazza di fronte alla chiesa ricorda l'arrivo dell'apostolo in Europa e il fatto che abbia convertito la popolazione locale al cristianesimo, cosa da cui deriverebbe la costruzione della chiesa sul tempio antico.

All'inizio la chiesa era dedicata al Santissimo Salvatore, e divenne vescovado già nell'anno 59. durante le persecuzioni di Diocleziano venne completamente rasa al suolo. La tradizione afferma anche che la chiesa ospitava un dipinto della Vergine che si credeva fosse opera di San Luca, andato anch'esso distrutto durante la persecuzione.

Il 1° agosto 343, Papa Giulio I consacrò una nuova chiesa costruita sulle rovine (e sui resti) della prima, dedicata a Santa Maria dell’Angelo. Una targa marmorea nella chiesa recita: “Julius hic primus celebrans, emmissa de coelo Indulta accepit. Kalendas, CCCXLIII dum Consecravit hoc templum” - “Giulio I, celebrando qui, ricevette il perdono dal cielo il 1° agosto 343 mentre consacrava questo tempio”.

Durante la sua visita alla chiesa nel 1990, Giovanni Paolo II l'ha resa basilica minore.

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