New York City è diventata la prima città degli Stati Uniti a offrire pillole abortive a spese dello Stato la scorsa settimana in una clinica del Bronx. I cinque dipartimenti della città hanno 11 ospedali che offrono l'aborto chirurgico, e si sta andando avanti con l'espansione annunciata dal sindaco Eric Adams dell'accordo sulla pillola abortiva, che porterà ad altre tre cliniche che offriranno queste pillole a Harlem, Queens e Brooklyn.
La mossa è giunta dopo che la Food and Drug Administration (FDA) ha annunciato un allentamento delle restrizioni sui farmaci che inducono l'aborto da poter usare privatamente. OSV News indica che la FDA ha ammesso che le pillole abortive – due farmaci noti come misoprostolo e mifepristone, come i loro generici approvati – comportavano rischi di gravi problemi di sicurezza quando sono stati sottoposti a un programma di valutazione e mitigazione dei rischi (Risk Evaluation and Mitigation Strategy, REMS).
I risultati di questa analisi hanno portato la FDA a concludere che “i benefici dei farmaci superano i loro rischi”. Sono gli stessi farmaci che inducono il travaglio in una donna incinta che sperimenta un aborto precoce.
Si stima che questi farmaci, che possono provocare l'aborto nel primo trimestre di gravidanza, nel quale si verifica il 90% degli aborti negli Stati Uniti, siano stati responsabili del 53% di tutti gli aborti nelle strutture statunitensi nel 2020. Ora, però, non è necessaria alcuna visita medica in presenza per avviare il processo. Ciò è dovuto all'estensione di una modifica della norma FDA del 2021 che ha permesso incontri virtuali con i medici e gli ordini di farmaci online per tenere le persone sane lontane da una possibile esposizione al COVID-19.
Sovvenzionate con le tasse
Secondo la CNN, le pillole sono finanziate con un pacchetto di 1,2 milioni di dollari per i servizi per la salute sessuale, omaggio del Dipartimento della Salute della città. Ciò vuol dire che il conto per queste pillole che inducono l'aborto libero ricade sui contribuenti. Si stima che le quattro cliniche da sole saranno in grado di fornire abbastanza pillole da indurre 10.000 aborti ogni anno.
La Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB) ha denunciato l'allentamento delle restrizioni da parte della FDA. Dopo aver ribadito la posizione della Chiesa sull'aborto, ha lamentato che gli standard di sicurezza per le donne vulnerabili siano diminuiti, e ha suggerito che mettere le donne in pericolo non fa che esacerbare la “tragedia di privare della vita i concepiti”.
“Il tasso di gravi complicazioni dopo l'aborto chimico è notevolmente superiore a quello provocato dall'aborto chirurgico. Ribaltare i protocolli di sicurezza sui farmaci che provocano l'aborto per renderli disponibili su richiesta nelle farmacie, non richiedendo alcun controllo medico di persona, facilita l'isolamento delle donne in gravidanza vulnerabili e provoca maggiori rischi, dolore e traumi. Può anche portare a nuove violazioni di coscienza per i farmacisti che non possono dispensare questi farmaci”, hanno affermato i presuli.
“La FDA dovrebbe proteggere la vita e la salute sia delle madri che dei bambini, non allentare gli standard di sicurezza a seguito delle pressioni industriali o politiche. Chiediamo all'Amministrazione di correggere le sue priorità politiche e di mettersi dalla parte delle madri in difficoltà. Meritano di meglio”.