È un fatto decisamente unico nella storia della Chiesa: una famiglia intera verrà beatificata per il martirio in odium fidei. La famiglia Ulm, coi genitori Jozef e Wiktoria, ma anche i figli Stanisława, di 7 anni, Barbara di 6, Władysław di 5, Franciszek di 4, Antoni di 2, Maria di 1 e mezzo e il settimo figlio, ancora nel ventre della madre (era incinta all’ottavo mese quando fu assassinata) – per un totale di nove beati.
Il 17 dicembre 2022, nel corso dell’udienza col prefetto del Dicastero per le cause dei santi, papa Francesco ha approvato un decreto sul martirio, e dunque sull’uccisione in odium fidei, della famiglia Ulm di Markowa. Sul sito ufficiale del Dicastero per le cause dei Santi si legge questa nota introduttiva principale:
Venerabili Servi di Dio -
Józef e Wiktoria Ulma e i loro sette figli
(† 24 marzo 1944)
Coniugi Laici con sette figli uccisi in odio alla fede il 24 marzo 1944, che pur consapevoli del rischio e nonostante le ristrettezze economiche, nascosero in casa una famiglia di religione ebraica per un anno e mezzo. Scoperti, furono tutti trucidati, compreso il bimbo ancora nel grembo di Wiktoria.
La beatificazione dei nove membri della famiglia Ulm, che sembra già imminente, ha un grande significato teologico e pastorale, che va ben al di là della mera venerazione dei martiri di Markowa.
Si sa: per essere riconosciuti santi e martiri è necessaria la decisione volontaria e sincera di dare la vita per un altro, e che prima della morte il candidato abbia praticato le virtù cristiane, che il candidato sia accompagnato da fama di santità e che un miracolo sopraggiunga, dopo la sua morte, essendo riconducibile alla sua intercessione.
Con la decisione eroica dei coniugi Ulm di ospitare degli ebrei, questa coppia ha pagato non solo con la propria vita, ma anche con quella dei loro figli che, viste le età, non potevano ancora rendersi conto della situazione in cui erano coinvolti e di quanto accadeva. Ciò significa che i più giovani degli Ulm – come il nascituro – vengono considerati dalla Chiesa dei martiri morti per la fede e per aver seguito eroicamente Cristo.
Battezzati o no, ma tutti santi
La beatificazione dei bambini permette di ricordare l’importanza del battesimo. La Chiesa ha una certezza di fede indistruttibile per quanto riguarda la salvezza dei bambini battezzati che sono morti prima di aver maturato la coscienza e la volontà, cosa che permetterebbe loro di compiere un peccato personale. Inoltre, il caso del più giovane tra i beati, del nascituro, che verrà onorato a pari titolo dei genitori e dei fratelli e sorelle, costituisce una premessa importante per la riflessione della Chiesa sulla sorte dei bambini morti prima di ricevere il battesimo.
La Chiesa esprimerà, nell’atto della beatificazione, una certezza assoluta e indistruttibile circa la sua santità, il che implica la sua compiuta e perfetta salvezza. Si tratta di un progresso capitale: nel caso del più giovane tra gli Ulm, non si tratta più di “sperare per la sua salvezza”, ma di certezza – poiché il bambino ha ricevuto il battesimo di sangue soffrendo il martirio con la madre. Tuttavia, la Chiesa conosce e utilizza anche la categoria del “battesimo di desiderio”, cioè della virtù mistica del proposito dei genitori, che avrebbero certamente battezzato il bambino ma non sono stati in condizione di farlo.
Scoprite le fotografie della famiglia Ulm:
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]