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Quale è la posizione della Chiesa sulla meditazione? 

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 18/01/23
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Padre Guidalberto Bormolini ha fatto chiarezza nel suo ultimo libro

E’ qualcosa di troppo orientale e poco cristiano, oppure la Chiesa condivide la pratica della meditazione? Una domanda molto complessa a cui ha provato a rispondere Padre Guidalberto Bormolini, religioso dei “Ricostruttori della preghiera”, nel libro  “L’Arte della Meditazione” (Ponte delle Grazie)

Che cos’è la meditazione? 

La meditazione - secondo la tesi del libro di Padre Bormolini - rappresenta la strada attraverso cui ciascuno di noi può provare a ricercare quella condizione primigenia, a dare una direzione alla nostalgia dell’Infinito e percorrere una ​’​scala fra Cielo e terra’​. L’autore accompagna i lettori in un affascinante pellegrinaggio attraverso esperienze personali e intime, citazioni di sapienti di ogni epoca e provenienza, e suggestioni sul desiderio di infinito a cui può far giungere la pratica della meditazione.

padre guidalberto bormolini
Padre Bormolini.

Affinità tra le vie mistiche delle religioni 

Padre Bormolini evidenzia le sorprendenti affinità fra le vie mistiche delle diverse religioni – cristianesimo, ebraismo, islam, buddhismo – e gli interscambi che sono avvenuti nel corso dei secoli fra i ricercatori della spiritualità, nonché gli effetti che questa pratica porta nel nostro corpo, nella nostra psiche e nel nostro spirito. 

Il Concilio Vaticano II

Poi si sofferma su cosa pensa la Chiesa della meditazione. Secondo Padre Bormolini è soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II, che si è sviluppato un grande movimento di dialogo tra le religioni. L’interesse di molti cristiani d’Occidente è volto, però, in special modo verso le religioni dell’Estremo Oriente. Il documento più importante su questo tema è la dichiarazione Nostra Aetate su Le diverse religioni del Concilio Vaticano II.

Condivisione delle esperienze di preghiera

Nella Chiesa è infatti bene accolto il confronto, sulla preghiera e la meditazione, con altre sapienze, purché il credente sia ben radicato nella propria fede onde evitare confusioni, come dice un documento del Segretariato per i non cristiani del 1984: «Uomini radicati nelle proprie tradizioni religiose possono condividere le loro esperienze di preghiera, di contemplazione, di fede», conseguendo «arricchimento vicendevole e feconda cooperazione nel promuovere e preservare i valori e gli ideali spirituali più alti dell’uomo».

Ad Gentes: le tradizioni ascetiche 

Il documento conciliare Ad Gentes, ricorda Padre Bormolini, si interroga su come il cristiano «possa accogliere nella propria vita religiosa tradizioni ascetiche e contemplative i cui germi furono da Dio immessi in antiche culture, anteriormente alla predicazione del Vangelo». 

meditazione
La meditazione è molto comune anche tra i giovani.

La linea dei vescovi dell’Asia

L’Assemblea plenaria dei vescovi dell’Asia tende ulteriormente una mano esprimendosi sul dono reciproco tra pratiche meditative:

“La preghiera asiatica ha molto da offrire a un’autentica spiritualità cristiana: una preghiera riccamente sviluppata di tutta la persona nell’unità di corpo-psiche-spirito; la contemplazione caratterizzata da una profonda interiorità e immanenza; i libri e le scritture sacre venerabili; le tradizioni di ascetismo e di rinuncia; i metodi di concentrazione scoperti dalle antiche religioni orientali; le forme semplificate di preghiera (con cui la gente) tanto facilmente rivolge a Dio il cuore e la mente nella sua vita quotidiana”.

Lo Yoga per i cristiani 

Ormai sono numerosi i cristiani interessati a pratiche meditative di origine orientale, e si domandano cosa sia lecito fare. I tempi che stiamo vivendo furono però preparati da coraggiosi pionieri. Fra questi ci fu sicuramente il monaco francese Jean-Marie Déchanet il quale scrisse il testo “Yoga per i cristiani”, che ottenne l’imprimatur nel 1956, in era pre-conciliare.

La posizione di Papa Francesco

Poi c’è il recente pronunciamento sulla meditazione espresso da Papa Francesco in occasione di una serie di catechesi rivolte ai Vescovi sul tema della preghiera, una delle quali è stata proprio dedicata alla meditazione. Sebbene non si tratti di un documento di tipo magisteriale, ha comunque l’autorevolezza di un insegnamento attraverso il quale il Santo Padre riconosce il valore antropologico e universale della meditazione:

«Tutti abbiamo bisogno di meditare, di riflettere, di ritrovare noi stessi, è una dinamica umana (…) La pratica della meditazione ha ricevuto in questi anni una grande attenzione. Di essa non parlano solamente i cristiani: esiste una pratica meditativa in pressoché tutte le religioni del mondo. Ma si tratta di un’attività diffusa anche tra persone che non hanno una visione religiosa della vita».

“Meditare è una dimensione necessaria”

Quindi partendo da queste considerazioni, ha rimarcato la specificità della meditazione cristiana:

«Meditare è una dimensione umana necessaria, ma meditare nel contesto cristiano va oltre: è una dimensione che non deve essere cancellata. La grande porta attraverso la quale passa la preghiera di un battezzato – lo ricordiamo ancora una volta – è Gesù Cristo. Per il cristiano la meditazione entra dalla porta di Gesù Cristo. Anche la pratica della meditazione segue questo sentiero. E il cristiano, quando prega, non aspira alla piena trasparenza di sé, non si mette in ricerca del nucleo più profondo del suo io. Questo è lecito, ma il cristiano cerca un’altra cosa. La preghiera del cristiano è anzitutto incontro con l’Altro, con l’Altro ma con la A maiuscola: l’incontro trascendente con Dio. Se un’esperienza di preghiera ci dona la pace interiore, o la padronanza di noi stessi, o la lucidità sul cammino da intraprendere, questi risultati sono, per così dire, effetti collaterali della grazia della preghiera cristiana che è l’incontro con Gesù, cioè meditare è andare all’incontro con Gesù, guidati da una frase o da una parola della Sacra Scrittura».

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Lo yoga può essere cristiano?

Yoga e meditazione con Padre Gentili

La crescente sete di meditazione e preghiera silenziosa, conclude Padre Bormolini nel suo libro "L'Arte della meditazione", ha favorito in Italia la nascita di varie scuole, di cui ricordiamo brevemente le più note. Padre Antonio Gentili, religioso dell’ordine dei Barnabiti, da molti anni approfondisce la pratica dello yoga e della meditazione come preziosi strumenti per avvicinarsi a Dio, guida corsi di meditazione e preghiera profonda. 

Il Ponte sul Guado

Il frate cappuccino Andrea Schnöller per parecchi anni ha diffuso varie pratiche meditative attraverso la scuola da lui fondata Il Ponte sul Guado’. Padre Giovanni Vannucci, monaco servita, fondò l’eremo delle Stinche e pubblicò il testo, divenuto un classico, Joga cristiano. 

L’esperienza di Padre Bormolini

La casa per ritiri San Leonardo al Palco a Prato, dove risiedo Padre Bormolini, ispirata dai Ricostruttori della Preghiera, è diventata un importante centro di meditazione, ed è la prima sede della Scuola delle scuole di meditazione cristiana.

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