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Giudichi gli altri perché non stai bene con te stesso

AMIES JALOUSES
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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 16/01/23
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Il Vangelo di oggi vuole suggerirci che a volte è nascosto nel nostro sguardo un modo invidioso di guardare e giudicare la vita degli altri perché in fondo non stiamo bene con noi stessi

Vangelo di martedì 17 gennaio (S. Antonio Abate)

In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?». Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato». (Marco 2,23-28)

Leggendo la pagina del Vangelo di Marco di oggi si ha subito l’impressione che i farisei hanno costantemente gli occhi puntati su Gesù e sui suoi discepoli per sottolinearne subito l’incoerenza con la Legge e la Tradizione.

Letteralmente dovremmo dire che li spiano in continuazione:

In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?».

Più che l’amore per la Legge, la loro sembra più una sorta di invidia per la libertà con cui si comportano.

Ovviamente non si è liberi perché si può fare tutto quanto si vuole, ma si è liberi quando ciò che deve aiutarci ad essere liberi (la Legge) non diventa un altro motivo di schiavitù.

Gesù in fondo non è venuto a contraddire l’insegnamento della Tradizione ma a darne la giusta interpretazione. Ecco perché cita la storia di Davide che con i suoi compagni mangiarono i pani dell’offerta.

Egli non vuole giustificare i suoi discepoli ma vuole umanizzare le regole affinché tornino ad essere un aiuto e non un impedimento alla gioia della gente:

E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».

Ciò che il Vangelo vuole suggerirci è che a volte è nascosto nel nostro sguardo un modo invidioso di guardare e giudicare la vita degli altri perché in fondo non stiamo bene con noi stessi.

Non siamo liberi e felici e ci dà fastidio quando gli altri lo sono. Gesù viene a restituire uno sguardo di libertà sulle persone e le cose. 

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