Vangelo di lunedì 16 gennaio
Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi». (Marco 2,18-22)
«Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
È con questo interrogativo che si apre il racconto del Vangelo di oggi, eppure la domanda più interessante dovrebbe essere un’altra: a cosa serve il digiuno?
Sarebbe davvero ridicolo pensare che Dio possa sentirsi gratificato dai nostri digiuni o dai nostri sacrifici, ma c’è in realtà qualcosa di molto vero che a volte ci sfugge.
Il digiuno è la capacità di mostrare che siamo liberi davanti a un bisogno, e che questo bisogno per quanto lecito, non comanda sulla nostra vita.
Chi sa digiunare da un pasto potrà domandarsi se è capace di digiunare da tutte quelle altre cose che forse gli creano una dipendenza o una schiavitù interiore. È infatti il recupero della nostra libertà che dà gloria a Dio, non il semplice gesto di una mortificazione.
Mortificare significa far morire in noi tutto ciò che ci imprigiona. Ma perché mai dovremmo farlo? Per amore di Chi ci ama. Ecco perché Gesù dice
Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno.
In realtà essere liberi è un dono che nasce solo da chi si sente amato. Non si è liberi solo perché si è lavorato molto su se stessi ma perché non si è posto nessun ostacolo all’esperienza dell’amore.
Gesù è quell’amore di cui abbiamo bisogno, non si può digiunare da Lui. Bisogna digiunare da tutto ciò che impedisce un rapporto con Lui.