Martedì 31 gennaio 2023, alle ore 19, il cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto del Dicastero per la Dottrina della fede, presiederà la celebrazione eucaristica nel trigesimo della morte di Joseph Ratzinger.
La messa per ricordare Benedetto XVI si svolgerà nella chiesa del Santissimo Nome di Gesù all’Argentina (Diocesi Roma, 10 gennaio 2023).
La tomba di Ratzinger è aperta: come visitarla
Intanto è stata aperta al pubblico il 9 gennaio 2023 la cripta dove, tra le tombe degli altri Papi nelle Grotte Vaticane, è stato sepolto Joseph Ratzinger. La tomba è riposta nello stesso luogo in cui furono inizialmente seppellite le spoglie di Giovanni Paolo II, spostate nel 2011, all’indomani della beatificazione, nella cappella di San Sebastiano, a fianco alla Pietà di Michelangelo. L’ingresso è naturalmente gratuito.
La bara scelta dal Papa emerito
Giovedì 5 gennaio, al termine delle esequie celebrate in piazza San Pietro, dopo l’esposizione per tre giorni della salma, alla quale hanno reso omaggio 200 mila persone, la bara in cipresso del Papa emerito, all’interno della quale sono stati conservati il Rogito, le monete e le medaglie del pontificato e il pallio, è stata riposta all’interno di un feretro in zinco, a sua volta conservato in una ulteriore cassa in rovere poi tumulata. Il nome del 265 successore di Pietro è inciso in una lastra in marmo bianco: "Benedictus PP XVI" (Avvenire, 9 gennaio 2023).
Il testamento spirituale: l’esistenza di Dio
Nel testamento spirituale, Joseph Ratzinger aveva lasciato un ultimo messaggio, ma molto importante, sull’esistenza di Dio. Fede e scienza non si contraddicono, aveva spiegato Benedetto XVI, semplicemente, procedono su piani differenti: nessuna teoria scientifica potrà «dimostrare» che Dio non esiste, come nel resto il pensiero teologico ha rinunciato da secoli a dimostrarne l’esistenza o, peggio ancora, a contestare le teorie scientifiche come se potessero mettere in pericolo la fede. Da Popper a Feyerabend, i maggiori filosofi della scienza del Novecento non avrebbero nulla da eccepire.
I limiti di Darwin
La teoria darwiniana dell’evoluzione, ad esempio, secondo Ratzinger «descrive» i fenomeni: il «perché» questo accada o la «causa finale» aristotelica non appartengono alla scienza, ed anzi la scienza moderna nasce proprio escludendo questi problemi: quella che il filosofo Giulio Giorello chiamava la «strategia riduzionista» di Galileo. E così fede e ragione possono dialogare, rimanendo ciascuna nel proprio campo, nella ricerca comune della verità (Corriere della Sera, 1 gennaio 2023).