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Sapete cosa pensava San Giovanni Bosco degli eretici?

Sant'Agostino disputa contro gli eretici
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Lucandrea Massaro - pubblicato il 11/01/23
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Il santo piemontese, notissimo per la bellezza del suo carisma di insegnamento dei giovanissimi e per i molti episodi soprannaturali che lo hanno accompagnato, su chi si separava da Roma aveva una idea netta

Quanto spesso in questi anni si è parlato di fedeltà al romano pontefice, quante volte di fronte a chi con ostinazione si ergeva come "vera Chiesa" contro Roma, abbiamo spiegato che anche i santi, si guardi all'esempio di San Pio da Pietralcina, subendo processi e sospetti ma sempre vivendo nella dimensione dell'obbedienza filiale, anche quando lui era nel giusto e le istituzioni romane nel torto.

Vale la pena ricordare anche le parole di un altro fulgido esempio di santità, San Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani che scrisse "La Chiesa Cattolica e la sua gerarchia". Il capitolo 3 di questa piccola opera è tutta dedicata alle eresie e agli scismi e a coloro che li perpetuano, che lui con schiettezza definisce così:

Colui che ricusasse di sottomettersi alla Sede apostolica, non volesse ubbidire al Papa, farebbe Scisma, e scismatico si chiamerebbe.

o anche (in un italiano desueto)

I scismatici anche solo perché non sono più uniti alla Chiesa cattolica, e non sono soggetti all'autorità del Papa, si trovano fuori della strada della salute. [...] Contro dei fautori di divisioni si scaglia acremente s. Pietro nella sua seconda lettera, nella quale li chiama falsi profeti, dottori di menzogna, che si formano un partito colle loro bestemmie e promettendo libertà sono essi schiavi di corruzione. In questa lettera il santo apostolo non poteva meglio dipingere gli scismatici, i quali pretendono, come essi dicono, di riformar la Chiesa. - S. Giovanni favellando di loro li chiama anticristi

A riguardo poi del tema connesso dell'eresia, don Bosco ne spiega dapprima le origini greche (αἵρεσις, airesis vuol dire scegliere) come termine neutro riferito alla scelta di parteggiare per una parte rispetto ad un'altra, ma subito riconduce il lemma al suo uso attuale: una dottrina erronea e spiega

L'evangelista s. Giovanni sebbene fosse l'Apostolo della carità e della benignità, tuttavia trattandosi dell'eretico vuole che nemmeno lo si saluti: ne ave ei dixeritis. Lo stesso dicono i santi padri. S. Policarpo, che fu discepolo di s. Giovanni, e vescovo di Smirne, trovandosi un giorno a Roma s'incontrò coll'eretico Marcione. Costui fattosi avanti disse al santo: Non mi conosci? - Sì, che ti conosco, rispose Policarpo: tu sei il primogenito di Satanasso, e tosto da lui si allontanò.

Per il santo di Torino dunque allontanarsi da Roma, dall'obbedienza filiale al Pontefice vuol dire in sostanza stare dalla parte di Satana, che è il divisore per eccellenza (diavolo viene dal greco διάβολος, "accusatore" e dal verbo διαβάλλω, diaballo "spezzare").

Chissà quanti in questi anni di assurda "guerra" tra fazioni nella Chiesa rifacendosi chi a Francesco e chi a Benedetto XVI (che mai si è prestato tra l'altro ad essere usato contro il suo successore a cui ha giurato fedeltà, ma del resto il buon Ratzinger era un cattolico autentico...) si sentirebbero chiamati in causa da questo giudizio così netto?

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