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Ti senti importante agli occhi di Dio?

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 08/01/23
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Nella fede facciamo esperienza di sentirci importanti agli occhi di Dio. Lo sguardo del Signore sottolinea la nostra unicità.

Vangelo di lunedì 9 gennaio

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. (Marco 1,14-20)

Un dettaglio colpisce della pagina del Vangelo di Marco di oggi: l’iniziativa di Gesù.

Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.

Tutta la storia vocazionale di questi uomini nasce dallo sguardo di Gesù. Non sono loro a vedere Lui ma Lui a vedere loro.

Essere visti è uno dei bisogni più profondi dell’animo umano. Ciascuno di noi ha bisogno di sentirsi importante agli occhi degli altri o per lo meno di qualcuno.

Non siamo esseri che bastano a se stessi, siamo costantemente bisognosi di avere un rimando della vita dallo sguardo dell’altro. Per amore di questo sguardo ci si può anche ammalare.

Delle volte siamo talmente tanto bisognosi di sentirci riconosciuti che trasformiamo la nostra vita in un palcoscenico in cui cerchiamo di interpretare tutti i ruoli che potrebbero in qualche modo metterci in vista.

Non serve però giudicare tutto ciò in maniera moralistica, ma riconoscere un bisogno profondo che Gesù sembra prendere sul serio. Nella fede, infatti, facciamo esperienza di sentirci importanti agli occhi di Dio.

Non ci sentiamo semplicemente delle creature messe nel grande meccanismo del mondo come una parte del tutto. Ma sentiamo che quello sguardo di Dio ci fa vivere perché ci dà un’importanza che sottolinea la nostra unicità.

Ecco perché Gesù allo sguardo aggiunge la parola rivolta:

Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono.

È inspiegabile la velocità con cui lo seguono se non perché Egli ha agganciato in loro qualcosa di profondo. Solo quando ci si sente guardati così nella vita si è capaci di grandi scelte. 

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