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L’omelia di Ratzinger: l’unità nella Chiesa è minata da odio e presunzione

Card. Joseph Ratzinger (2002)

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 04/01/23
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Correva l'anno 1977. Le parole profetiche dell'allora cardinale di Monaco anticipavano i tempi attuali, denunciando divisioni interne e fronde contro il Papa

Attacchi contro il Papa, accuse di distruzione della liturgia, lettere che trasudano odio: ne parlava il neo cardinale Joseph Ratzinger il 10 luglio 1977 (appena due settimane dopo aver ricevuto la porpora cardinalizia), in un’omelia in occasione della «Domenica del Papa», dedicata a Paolo VI. In questa omelia, il futuro Papa Benedetto XVI pronunciava un testo profetico. Che 45 anni fa, ha anticipato i tempi attuali. Vediamo perché.  

Il “sentimento antiromano”

Ratzinger quando pronuncia l’omelia è da pochi mesi arcivescovo di Monaco. Il testo è una stoccata contro il «sentimento antiromano» che in Germania «ha alle spalle una tradizione lunga e profondamente radicata». Tanto che «anche fra i cattolici, la parola “romano” in larga parte si è trasformata in un insulto». E' qui che l’analisi di Ratzinger diventa durissima e attuale, allo stesso tempo.

Card. Joseph Ratzinger (1988)

Cristo e il Papa

Dice Ratzinger: «Come possono coesistere l’unicità di Cristo e il Papa come centro visibile dell’unità della Chiesa? Forse non c’è miglior modo di vederlo che nell’Eucaristia, la preghiera fondamentale della Chiesa, nella quale non solo si esprime ma si realizza giorno per giorno il cuore della vita di essa. L’Eucaristia al fondo ha a che fare solo con Cristo (…)». 

Gli alfieri del papato

Nell’omelia Ratzinger tira le orecchie ai tradizionalisti. «Oggi assistiamo al fatto curioso e inatteso che si volgono contro il Papa proprio quelli che fino a vent’anni fa erano gli appassionati seguaci del papato. E che l’unità con il papa è minacciata più gravemente da coloro che fino a poco tempo fa di essa erano i più convinti alfieri». 

BENEDYKT XVI

La distruzione della liturgia

«Ricevo giornalmente lettere - continua l’allora arcivescovo di Monaco di Baviera - che lamentano la distruzione della liturgia, che vedono nelle riforme del Concilio la distruzione della Chiesa. In esse a volte mi commuove il tono di una sofferenza intrisa di fede profonda per la Chiesa e con la Chiesa, l’accusa che nasce da un amore tradito; ma non di rado mi scuote profondamente anche il tono di presunzione e di odio che da esse trasuda (…) Con la divisione non si ottiene nulla».

Gli attacchi contro il Papa

Dal tempo di Pio IX, «nessun altro papa è stato attaccato, nessun altro papa è stato sotto la Croce quanto Paolo VI - accusa il futuro Benedetto XVI -. Una volta, a un grande fautore evangelico dell’ecumenismo, egli disse che la cosa più grande che poteva avvenire oggi per l’unità della Chiesa era patire per questa unità e che oggi c’era la nuova ecumene di coloro che patiscono per l’unità. Ma proprio così il Papa si pone nella sequela degli Apostoli: Pietro, che venne crocifisso a testa in giù, Paolo, che di sé disse che nel mondo gli Apostoli sarebbero diventati come spazzatura, ai quali tutti sputano in faccia.

La natura indistruttibile del papato

Conclude Ratzinger: «Forse possiamo comprendere meglio e con maggiore profondità la natura indistruttibile del papato in un tempo di critica al papa, più che in un tempo di entusiasmo per il papa. Celebriamo la Santa Eucaristia «in unione con il nostro Papa Paolo». 

Il testo dell'omelia è compreso nel volume VIII/1 dell’Opera omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, in uscita presso la Libreria Editrice Vaticana. Il Corriere della Sera ne ha anticipato alcuni stralci. 

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