Klaudia Tołłoczko era una modella la cui autostima dipendeva da quanto la gente apprezzasse il suo aspetto. Viveva “impantanata” in peccati gravi, ma poi una malattia e la morte di una persona cara l'hanno portata a Dio. Ho parlato con lei per conoscere il suo percorso di conversione.
Lavorare come modella è il sogno di molte ragazze. Klaudia, tu hai iniziato la tua carriera nell'industria della moda molto presto...
Sì, ho iniziato a fare la modella a 16 anni e ho vissuto di questo fino a quando ne ho avuti 22. Quando andavo alle superiori, i miei amici mi dicevano spesso che ero fotogenica e che avrei dovuto pensare a lavorare come modella, e allora ho deciso di provare. Ho preso parte a un servizio fotografico, poi a un altro. Ho iniziato a ricevere molte offerte per lavori commerciali, che pagavano bene. A meno di vent'anni avevo un account su Instagram seguito da quasi mezzo milione di persone.
Qualche anno fa ti è stata diagnosticata una malattia grave ed estremamente debilitante. I medici non sono riusciti ad aiutarti.
Mi è stata diagnosticata una micosi sistemica. La malattia mi ha portata a cercare l'aiuto di Dio. Non era ancora una conversione, ma è stato il primo passo per costruire un rapporto con il Signore. Leggendo le Scritture, ho conosciuto la prospettiva di Dio sulla vita umana. Ho poi scoperto il potere della dieta biblica (basata su alimenti non trasformati, prevalentemente a base vegetale). L'ho applicata alla mia vita e il Signore Dio ha cominciato a guarirmi. Non immediatamente, in modo graduale, attraverso il digiuno e la preghiera.
Oggi so che se non fosse stato un processo, se Dio mi avesse guarito in un istante, non sarei stata a lungo con Lui. Avrei continuato a peccare, e forse avrei perso la mia possibilità di salvezza e di vita eterna.
La malattia non è stata l'unica sofferenza che mi ha portata a Dio. Non molto tempo dopo che mi ero ammalata è morto mio zio Paul, che per me era come un fratello. Tra noi c'era pochissima differenza di età. Era un uomo giovane e sano, che non si era mai ammalato. Si è addormentato e non si è risvegliato; ha avuto un attacco cardiaco. La sua morte mi ha scosso molto.
Cos'hai provato quando stavi accanto alla bara di tuo zio?
In quel momento mi è passata davanti agli occhi tutta la mia vita. Ho ricordato le parole della Scrittura: “Non sapete né il giorno né l'ora”. All'epoca, anche se stavo cercando di conoscere il Signore Dio, la mia vita non assomigliava a quella di una cristiana convertita. Prendevo scorciatoie, ed ero impantanata in gravi peccati.
Ricordo che dopo la morte di mio zio Paul mi sono inginocchiata e ho gridato: “Spirito Santo, vieni, ho bisogno di te nella mia vita. Senza il Tuo aiuto non sarò in grado di rialzarmi”.
È venuto?
Sì, è venuto e ha capovolto la mia vita di 180°. Ho deciso di realizzare una Confessione generale. Ho scritto su dei fogli i peccati con cui avevo ferito il Signore in tutti quegli anni. Lo Spirito Santo mi ha ricordato anche le offese minori fin dall'infanzia, come aver preso delle monete dal borsellino di mia nonna a sua insaputa. Quella Confessione è stata un ottimo inizio. L'inizio di una splendida avventura con Dio.
Come fotomodella, hai preso parte, tra le altre cose, a sessioni di nudo. Le tue fotografie sono apparse su riviste per adulti. Come vedi quel periodo oggi, a distanza di anni?
Me lo sono lasciato alle spalle. Mi sentivo sottovalutata. La mia autostima dipendeva dal mio aspetto e dall'opinione che gli altri avevano di me. Avevo bisogno di conferme del fatto di essere attraente, ed è per questo che il lavoro da modella era tanto necessario per me. Nutriva la mia fame di essere accettata. Oggi mi guardo come mi guarda Dio, ovvero con amore, con accettazione.
Avevi un fidanzato ricco con cui vivevi in un appartamento lussuoso, facevi vacanze costose e guadagnavi molto. Ti capita a volte di rimpiangere il fatto di aver rinunciato a tutto questo?
No, perché ho trovato il Signore Dio, e per me questa è la cosa più importante. Dio mi dà tutto quello di cui ho bisogno. Per tre anni ho sentito una voce nel mio cuore che diceva “Seguimi”. Sentivo che era Gesù che mi invitava a seguirlo, ma non sapevo dove andare, e allora ho chiesto: “Signore Gesù, cosa intendi? Dopo tutto, ho già lasciato la moda. Mi sono separata dal mio fidanzato, con cui vivevo nel peccato. Ho già effettuato il discernimento capendo di non essere chiamata alla vita religiosa. Cosa vuoi, Signore?”
La risposta è giunta di recente, durante l'adorazione del Santissimo Sacramento. Il Signore Gesù mi ha mostrato chiaramente che la mia vocazione è l'evangelizzazione. Vuole che parli di Lui ad altre persone, credenti e non credenti, ai senzatetto e alle prostitute, in chiese, orfanotrofi, case di correzione e prigioni. Qualunque cosa faccia, voglio farla per la Sua Gloria.