San Benedetto di Norcia, fondatore dell'Ordine benedettino nel VI secolo e patrono d'Europa, offre cinque consigli essenziali per dare un senso alla propria vita nell'anno nuovo che inizia.
La sua Regola, insieme di orientamenti che ha guidato la vita di migliaia e migliaia di contemplative e contemplativi nel corso della storia, è anche motivo di ispirazione per qualsiasi persona che voglia crescere nel suo rapporto con Dio, con gli altri e con il creato.
Ecco alcuni consigli di San Benedetto per vivere con senso l'anno che sta per iniziare:
1Cercare la verità
“Dire la verità con il cuore e con la bocca”
Ecco il consiglio che San Benedetto lasciava a ogni cristiano: cercare la verità in tutto quello che si fa e si dice, ed essere sempre sinceri con se stessi.
L'inizio dell'anno nuovo ci offre l'opportunità di compiere una riflessione onesta su noi stessi. È un momento privilegiato per realizzare un bilancio di quello che ci avvicina a Dio e agli altri e di quello che invece non lo fa. Partendo da questa riflessione, si possono stabilire mete e obiettivi che ci aiutino a crescere e a migliorare quest'anno.
2Con umiltà
“Quando vedi qualcosa di buono in te, attribuiscilo a Dio, non a te stesso”
San Benedetto mette in guardia di fronte al pericolo del volontarismo, ovvero pensare che si possa raggiungere la santità solo con i propri sforzi. Questo modello crea sicuramente cristiani puri come angeli, ma anche orgogliosi come demoni.
Anziché confidare nei propri meriti, Benedetto invita a riconoscere i propri limiti, e in questo modo a dipendere da Dio in ogni momento.
“Per grazia di Dio son quello che sono”, scrive Benedetto nella Regola citando San Paolo (1 Cor 15,10). E aggiunge: “Chi vuole gloriarsi, si glori nel Signore” (2 Cor 10,17).
3Soccorrere i poveri
“Soccorrere i poveri, vestire gli ignudi, visitare gli infermi...”
San Benedetto non si limita a chiedere aiuto per i poveri, perché nella Regola esorta a “soccorrerli”. La sua esortazione è particolarmente significativa, perché molti monaci vedevano la loro consacrazione a Dio come un modo per fuggire dal mondo e dagli altri, compresi i poveri.
“Si interessi dei malati, dei ragazzi, degli ospiti e dei poveri con la massima diligenza, ben sapendo che nel giorno del giudizio dovrà rendere conto di tutte queste persone affidate alle sue cure”, scriveva San Benedetto.
“Specialmente i poveri e i pellegrini siano accolti con tutto il riguardo e la premura possibile, perché è proprio in loro che si riceve Cristo in modo tutto particolare”.
Nei nostri rapporti con gli altri, Benedetto offre il suo consiglio più pratico: “nell'eventualità di un contrasto con un fratello, stabilire la pace prima del tramonto del sole”.
4Lavoro
“L'ozio è nemico dell'anima”
Secondo la Regola di San Benedetto, il lavoro costituisce una forma di adorazione e un modo di imitare Gesù, che si è dedicato al lavoro manuale come falegname.
Lo slogan ispirato a San Benedetto, “Ora et labora”, “Prega e lavora”, come descrizione della vita del monaco significa che il lavoro è una forma di preghiera, e la preghiera una forma di lavoro.
Ciò vuol dire che il lavoro è importante quanto la preghiera. La meta per il cristiano, la santità, può essere raggiunta seguendo questa duplice via, e il lavoro, bisogna sottolinearlo, è inoltre uno dei principali spazi di socializzazione.
Pregare e lavorare, quindi, uniscono terra e cielo, sacro e profano, immanenza e trascendenza, uniscono le persone e le legano.
5Preghiera frequente
“Dedicarsi spesso alla preghiera”
Per San Benedetto, la preghiera costante è un modo per mantenersi in un rapporto continuo con Dio e cercarne in ogni momento la guida e la grazia. Per questo motivo, nella sua Regola il santo raccomanda di dedicare sempre del tempo alla preghiera, anche mentre si lavora.
Il patrono d'Europa ritiene che i momenti di preghiera non debbano essere interminabili: “Perciò la preghiera dev'essere breve e pura, a meno che non venga prolungata dall'ardore e dall'ispirazione della grazia divina”.
Benedetto ha sottolineato in particolare l'importanza della preghiera personale e della meditazione, raccomandando soprattutto la lettura meditata della Bibbia.
Attribuisce poi grande importanza alla partecipazione alla liturgia, in particolare la Messa, parte centrale della vita della Chiesa, con cui i credenti esprimono la propria fede in Dio e l'unione tra loro.
Conclusione
“Non disperare mai della misericordia di Dio”
E se durante l'anno cadiamo o non siamo all'altezza dei nostri propositi, San Benedetto lascia nella Regola il suo consiglio più prezioso: “Non disperare mai della misericordia di Dio”.
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