Mentre il sepolcro dedicato alla levatrice della Vergine Maria sta per essere reso accessibile al pubblico, gli archeologi hanno scoperto nel suo cortile vari manufatti, tra cui un numero insolitamente elevato di lampade a olio, molto probabilmente utilizzate dai pellegrini che visitavano il luogo.
L'archeologo Zvi Firer, dell'Autorità per le Antichità di Israele, ha riferito alThe Times of Israel che la tomba della levatrice della Vergine Maria è da secoli meta di pellegrinaggio. “Secondo una tradizione cristiana, Salome era la levatrice di Betlemme e venne chiamata a partecipare alla nascita di Gesù”, ha spiegato Firer. “Non poteva credere che le fosse stato chiesto di far nascere il figlio di una vergine, e le mani le si sono inaridite, guarendo solo quando ha tenuto la culla del bambino”.
Il sepolcro, situato nella zona centrale di Israele, è stato scoperto nel 1982 dai saccheggiatori. Ha attirato l'attenzione dei professionisti solo due anni dopo, quando il defunto professor Amos Kloner ha effettuato degli scavi archeologici adeguati. Anche se questo scavo successivo ha dimostrato che il luogo era stato utilizzato come luogo sacro cristiano, non è mai stato aperto al pubblico. Fino a questo momento.
L'articolo pubblicato da The Times of Israel afferma che negli ultimi due mesi “gli archeologi hanno effettuato scavi in un cortile di 350 metri quadri all'ingresso della grotta, pieno di intricate incisioni in pietra, archi slanciati, pavimento in mosaico e dei resti di una bottega in cui i pellegrini potevano affittare delle lampade a olio per illuminare il percorso nella grotta per pregare”, come le candele cristiane contemporanee in una chiesa.
La tomba di Salome, questo il nome che la tradizione cristiana dà alla donna che ha aiutato Maria durante il travaglio, come si legge nel Protovangelo di Giacomo, era probabilmente un sepolcro ebraico per una famiglia agiata, in seguito trasformato in un luogo santo cristiano.
Le ricerche archeologiche sono riuscite a far risalire la prima stanza del sepolcro al periodo del Secondo Tempio, che va dal VI secolo a.C. al 70 d.C., con contenitori di pietra che riflettono un costume di sepoltura ebraico.