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Papa Francesco dedicherà una lettera a San Francesco di Sales

SAINT FRANCIS SALES
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Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 27/12/22
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Il 28 dicembre, il Vaticano pubblicherà una Lettera Apostolica del Pontefice dedicata a San Francesco di Sales a 400 anni dalla sua morte

San Francesco di Sales è il patrono dei giornalisti, e nei Messaggi per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali non manca il riferimento alla sua memoria e alla sua eredità spirituale. Aleteia ha saputo che Papa Francesco lo ricorderà con una Lettera Apostolica il 28 dicembre.

Il Pontefice firmerà il testo in occasione della celebrazione del 400° anniversario della morte di questo grande santo (1567-1622), originario di Thorens, in Savoia, dove visse gran parte della sua vita. Papa Benedetto XVI lo ha definito “un testimone esemplare dell'umanesimo cristiano”.

Nacque in una famiglia dell'antica nobiltà locale. Il padre non voleva che diventasse sacerdote, ma lui seguì la chiamata del Signore e venne ordinato il 18 dicembre 1593.

Nel 1602 divenne vescovo di Ginevra in un periodo in cui la città era un bastione del calvinismo, tanto che la sede episcopale si trovava “in esilio” ad Annecy. 

“Con il suo stile familiare, con parabole che hanno talora il colpo d’ala della poesia, ricorda che l’uomo porta iscritta nel profondo di sé la nostalgia di Dio e che solo in Lui trova la vera gioia e la sua realizzazione più piena” .

Dopo essere diventato sacerdote nel 1593, si oppose alla violenza per tutta la vita, preferendo fare appello alla carità e alla testimonianza. Dopo aver cercato di convertire i calvinisti, decise di stampare e distribuire i suoi sermoni alla popolazione della città di Thonon, cosa che gli è valsa il titolo di patrono dei giornalisti nel 1923.

San Francesco di Sales non è mai stato un uomo di teorie, né ha mai scritto libri per vanagloria. Scriveva perché gli sembrava che scrivere fosse una parte del suo ministero sacro - avvicinare le “anime” a Dio: “anime amanti” alle devozione del Signore (Introduzione alla vita devota).

Nel 1610, San Francesco di Sales fondò insieme alla baronessa de Chantal l'ordine della Visitazione, destinato a vedove, malate o anziane che desideravano abbracciare la vita religiosa. Mentre accompagnava la corte di Savoia a Parigi, morì improvvisamente per un colpo apoplettico a Lione il 27 dicembre 1622. 

Beatificato nel 1661 e canonizzato nel 1665, è stato dichiarato Dottore della Chiesa nel 1877 da Papa Pio IX. La sua festa si celebra il 29 gennaio.

Santo della comunicazione non violenta

La scelta di una Lettera Apostolica su San Francesco di Sales non sorprende, visto che il Papa finora ha presentato il santo come modello della comunicazione non violenta. 

Alla fine del 2018, in un messaggio pubblicato in occasione della Giornata Mondiale della Pace, il Pontefice ha invitato a fare “la pace con se stessi, rifiutando l’intransigenza, la collera e l’impazienza e, come consigliava San Francesco di Sales, esercitando 'un po’ di dolcezza verso sé stessi', per offrire 'un po’ di dolcezza agli altri'”. In questo modo, ha sottolineato che la buona comunicazione è al servizio della pace.

Il santo predicava molto, anche tre volte al giorno, ma si conoscono solo uno o due dei suoi sermoni. Il Trattato dell'amor di Dio è la sua opera più importante.

Le sue opere sono raccolte in 22 volumi.

Benedetto XVI lo ha definito così:

“È apostolo, predicatore, scrittore, uomo d’azione e di preghiera; impegnato a realizzare gli ideali del Concilio di Trento; coinvolto nella controversia e nel dialogo con i protestanti, sperimentando sempre più, al di là del necessario confronto teologico, l’efficacia della relazione personale e della carità; incaricato di missioni diplomatiche a livello europeo, e di compiti sociali di mediazione e di riconciliazione”.

Grande maestro di spiritualità e di pace

La Lettera Apostolica del Papa arriverà cent'anni dopo l'enciclica firmata da Papa Pio XI nel 1923 sul santo.

In occasione del terzo centenario della sua morte, il Papa pubblicò infatti un'enciclica intitolata Rerum omnium perturbationem, in cui proclamava il santo come patrono di giornalisti, ediutori e scrittori.

“Con il suo esempio”, scrisse, “insegna loro chiaramente la condotta da tenere. Innanzi tutto studino con somma diligenza e giungano, per quanto possono, a possedere la dottrina cattolica; si guardino dal venir meno alla verità, né, con il pretesto di evitare l’offesa degli avversari, la attenuino o la dissimulino; abbiano cura della stessa forma ed eleganza del dire, e si studino di esprimere i pensieri con la perspicuità e l’ornamento delle parole, in maniera che i lettori si dilettino della verità”.

Nel dicembre 2020, Papa Francesco ha deciso di sottolineare la figura di San Giuseppe come “patrono della Chiesa universale”, e tre mesi prima quella di San Girolamo in occasione dell'anniversario della sua morte.

La scelta di una Lettera Apostolica da parte del Papa non è un caso, anche perché San Francesco di Sales ha ispirato la spiritualità e la pedagogia del nostro tempo. La sua vita e la sua opera hanno infatti influenzato San Giovanni Bosco e Santa Teresina di Lisieux.

Già Benedetto XVI lo ha ricordato come “grande maestro di spiritualità e di pace, che consegna ai suoi discepoli lo 'spirito di libertà', quella vera, al culmine di un insegnamento affascinante e completo sulla realtà dell’amore”.

Don Bosco ricordava poi sempre ai suoi giovani questa massima di San Francesco di Sales, chiedendo di portarla nel cuore per applicarla a tutto ciò che facevano:

“Ecco la regola della nostra obbedienza che vi scrivo a caratteri grandi: fare tutto per amore, niente per forza – amar più l'obbedienza che temere la disobbedienza. Vi lascio lo spirito di libertà, non già quello che esclude l’obbedienza, ché questa è la libertà del mondo; ma quello che esclude la violenza, l’ansia e lo scrupolo”

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