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Il sogno di Dio, da non trascurare

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Sheila Morataya - pubblicato il 21/12/22
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Tutte le Nazioni del mondo desiderano Gesù. E voi?

Il momento più atteso dell'anno è arrivato. È cominciata la seconda tappa dell'Avvento.

La Parola di Dio prepara noi cristiani in modo immediato alla nascita di Gesù.

Lo leggiamo nella lettura del Vangelo secondo San Matteo 1, 1-17, che tratta la genealogia di Cristo, vero Dio e vero uomo.

Prima di Lui sono esistite quattordici generazioni, iniziando con Abramo fino al re Davide, e dalla deportazione a Babilonia fino a Cristo, ci dice la Parola nei Vangeli. E prima di questi, lo spiega l'Antico Testamento.

Il sogno di Giacobbe

In Genesi 28, 10-15 leggiamo che Giacobbe fa di notte un sogno in cui vede una scala partire dalla terra arrivando fino all'inizio del cielo.

Nel sogno poteva vedere gli angeli salire e scendere da essa. E ha visto Nostro Signore collocarsi al primo gradino alla fine della scala.

Allora il Signore Dio gli ha promesso di dargli interedità la terra, e che la sua discendenza si sarebbe estesa a est e a ovest, a nord e a sud.

Tutta la terra si riempie ogni anno dello spirito di Dio, della luce di un Salvatore, dell'Amore, attraverso il quale ogni essere umano viene creato, alimentato, protetto, amato e chiamato a una vita che è eterna.  

Non trascurare il sogno di Dio

La promessa di Dio è per sempre, fino alla fine delle generazioni. Ci ha creato per il Suo cuore, e per questo ha posto in ogni cuore cristiano questo sogno:

“che tutte le Nazioni del mondo si chiameranno beate per causa Sua”

La proposta divina per l'uomo va al di là dello stress che si intensifica uscendo a fare spese per giorni interi, alla ricerca dei regali migliori per i propri cari.

Va al di là delle belle decorazioni di ogni casa, al di là dell'albero gigantesco di New York e dell'imponente Torre Eiffel di Parigi decorata.

Tutto questo va benissimo per quelli che sanno solo che Gesù è il fondatore della religione cristiana. 

Anche se noi cristiani compriamo e decoriamo in Suo onore, è importante ricordare che la cosa principale è cercare di evangelizzare dal luogo in cui il Signore ci ha posti. Solo così tutte le Nazioni saranno Sue.

Viviamo il vero incontro con l'amore di Dio, che è lì nel Presepe. In una culla di paglia da cui emana una grande Luce.

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