Giovedì, 15 dicembre 2022
1. L'arcivescovo di Mosca vuole una “pace giusta” tra Russia e Ucraina
2. Perché la sofferenza è il prezzo che paghiamo per il fatto di vivere in un mondo che ha senso
3. L'arcivescovo Paglia ha usato fondi destinati ad attività caritative per ristrutturare il suo appartamento?
4. Un nuovo premio per il cardinale Tolentino Mendonça
5. L'ambasciata francese presso la Santa Sede apre le sue porte
1L'arcivescovo di Mosca vuole una “pace giusta” tra Russia e Ucraina
L'arcivescovo Paolo Pezzi è un missionario italiano in Russia dal 1993 e alla guida della diocesi di Mosca dal 2007. Dopo quasi 30 anni di missione in questo Paese complesso e isolato, il presule italiano (nato nel 1960 in una cittadina dell'Emilia-Romagna di nome... “Russi”), sottolinea la necessità di mantenere il dialogo con la Chiesa ortodossa e di offrire “perdono senza precondizioni, come il perdono di Gesù sulla croce” per raggiungere la pace in Ucraina. La sua enorme diocesi, cinque volte più grande della Francia, copre la parte europea della Russia, con circa 70.000 cattolici su una popolazione totale di 58 milioni di abitanti. “La Chiesa cattolica in Russia sta vivendo oggi un momento speciale di grazia, perché nella situazione in cui ci troviamo è quasi costretta a recuperare il senso della propria presenza”, spiega nel contesto della guerra in Ucraina e dell'irrigidimento del regime. I cattolici affrontano la “sfida importante e drammatica” di vivere la loro identità “con pace e libertà”. Di fronte a paura, dubbio e incertezza, “i fedeli chiedono consolazione, accompagnamento, di non essere lasciati soli”, ha affermato. Parlando del dialogo con la Chiesa ortodossa, l'arcivescovo Pezzi riconosce che “i rapporti si sono in qualche modo raffreddati”, e che il dialogo teologico è “impantanato”, ma conta sugli scambi accademici per ravvivare questo processo ecumenico. Circa l'offensiva in Ucraina, ha affermato che “la Conferenza Episcopale della Federazione Russa è intervenuta con due dichiarazioni all'inizio dell'operazione militare e in occasione della mobilitazione delle armi”. “Siamo convinti che il perdono, la purificazione della memoria storica e il dialogo siano le condizioni per una pace giusta”, spiega, aggiungendo che “la volontà della Santa Sede è l'unica proposta reale e concreta per la pace, perché il Papa è l'unico che oggi non ha a cuore degli interessi propri, ma il bene di individui, popoli e Paesi”.
Omnes, spagnolo
2Perché la sofferenza è il prezzo che paghiamo per il fatto di vivere in un mondo che ha senso
The Tablet dedica un articolo al “dilemma teologico chiamato teodicea”, o “impossibilità di conciliare la bontà di Dio con l'esistenza della sofferenza umana”. Il giornalista Clifford Longley presenta il dilemma in questo modo: “Se ci tenesse davvero, la fermerebbe. Quindi o non può, e allora non è onnipotente, o non gli interessa veramente, e allora non è tutto amorevole. Le due dottrine su Dio non possono quindi essere entrambe vere”. La questione è riassunta anche nella famosa discussione tra Voltaire e Leibniz dopo il terremoto di Lisbona che distrusse la città nel 1755 uccidendo migliaia di abitanti. Leibniz affermò che nel migliore dei mondi possibili tutto accadeva per il meglio, ma Voltaire lo ridicolizzò nel suo romanzo “Candido”. “È stato ampiamente sostenuto che Voltaire avesse vinto la discussione. Dio avrebbe potuto evitare il terremoto e non lo ha fatto, quindi Lui - e forse dobbiamo lasciar perdere la lettera maiuscola - non esisteva”, sottolinea Longley, per il quale forse Leibniz aveva ragione. Il mondo è governato dalla scienza prevedibile, non da miracoli casuali. “L'esistenza stessa del mondo che conosciamo dipende dalla coerenza delle leggi scientifiche e dal collegamento garantito tra causa ed effetto. E sono la ragione per cui esiste la sofferenza e non un misterioso scopo superiore per il quale la sofferenza si rivela in qualche modo spiritualmente vantaggiosa”, spiega l'editorialista. “Il mondo è così com'è, e la sofferenza vi esiste, perché questa è l'unica opzione razionale. Se Dio fosse intervenuto per impedire il terremoto di Lisbona, avrebbe dovuto intervenire per impedire tutti i terremoti e gli altri disastri, naturali e provocati dall'uomo, all'epoca e ora. È il prezzo che paghiamo per il fatto di vivere in un mondo che ha senso - l'unico mondo possibile che possiamo immaginare. Leibniz aveva ragione, e [...] ce l'avevo anch'io”, conclude.
The Tablet, inglese
3L'arcivescovo Paglia ha usato fondi destinati ad attività caritative per ristrutturare il suo appartamento?
Secondo The Pillar, il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, l'arcivescovo Vincenzo Paglia, avrebbe “deviato centinaia di migliaia di euro destinate a sostenere opere missionarie e caritative”, in particolare per ristrutturare il suo appartamento personale. L'arcivescovo ha detto di aver rimborsato parte del denaro.
The Pillar, inglese
4Un nuovo premio per il cardinale Tolentino Mendonça
Il giovane cardinale portoghese José Tolentino Mendonça, nuovo Prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione, ha vinto il premio Ilídio Pinho, che promuove e sostiene i valori universali del Portogallo. Il cardinale-poeta 56enne ha già ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue opere letterarie.
Espresso, portoghese
5L'ambasciata francese presso la Santa Sede apre le sue porte
Florence Mangin, ambasciatrice francese presso la Santa Sede arrivata all'inizio di quest'anno, voleva aprire le stanze e i giardini di Villa Bonaparte, una delle più belle ambasciate di Roma. Dal 3 gennaio saranno possibili tour guidati due giorni a settimana.
Vatican News, francese