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Ok migliorare, ma è più importante lasciarci amare da Dio

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 14/12/22
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È un bene cercare di essere persone migliori, ma è un bene più grande lasciarci voler bene dal Signore così come siamo

Vangelo di giovedì 15 dicembre

Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via. Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro. (Luca 7,24-30)

Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.

Giovanni è il più grande perché forse più di ogni altro personaggio della storia della salvezza ha allargato la sua vita fino al punto da ospitare la voce stessa di Dio. È grande perché è umilissimo.

Un uomo che non vestiva abiti di lusso o abitava i palazzi dei potenti, ma si aggirava nel deserto vestito alla buona e mangiando di quel che trovava lì. Giovanni è un grande perché non cerca di mettersi in mostra ma più si sprofonda nell’essenzialità più sperimenta come il Signore innalza gli umili.

Giovanni è un grande perché non arretra davanti alla prepotenza dei potenti del tempo fino a subirne le estreme conseguenze. Eppure quest’uomo grande, dice Gesù, non può reggere il paragone con il più piccolo del regno di Dio.

Perché Giovanni è umanamente un grande, ma il più piccolo del regno di Dio è più grande per grazia. Sembra che il Vangelo ci sta dicendo che sarebbe bello essere umanamente delle belle persone come Giovanni, ma molto spesso non lo siamo.

Eppure davanti a questa constatazione la fede cristiana ci annuncia che per Grazia possiamo ricevere tutto ciò che per natura non abbiamo. Se ci lasciamo cambiare dalla Grazia di Dio, anche i nostri difetti, i nostri caratteri, le nostre fragilità, possono diventare una sinfonia di bellezza.

È un bene cercare di essere persone migliori, ma è un bene più grande lasciarci voler bene dal Signore.

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