Come nasce l’albero di Natale?
Affidare questa domanda a un motore di ricerca rischierà di far apparire sul vostro schermo una ridda di risposte che si contraddicono l’un l’altra. Nel corso dei secoli, numerose leggende si sono sviluppate attorno alla bizzarra consuetudine di infilarsi in casa un albero di pino per decorarlo con ninnoli festivi (…noi oggi ci siamo abituati, ma provate a immaginare quanto dovesse essere straniante questa visione, per i nostri antenati!).
Ma qual è la verità: ovverosia, come nasce l’albero di Natale?
Purtroppo, non esiste un atto di nascita tale da farci dire «tutto inizia nell’anno X, ecco il nome di chi ha inventato la tradizione»; esistono, però, testimonianze sparse che ci parlano di una consuetudine sempre più diffusa che, attraverso tappe intermedie, porta alla nascita dell’albero di Natale così come lo conosciamo oggi.
Ma prima di parlare della Storia “con la S maiuscola”, sarà forse opportuno sfatare un paio di leggende: se non possiamo conoscere con certezza il nome di chi ha inventato il primo albero di Natale, possiamo quantomeno sgombrare il campo dai falsi miti facendo i nomi di chi certamente non ha avuto un ruolo nella sua genesi.
No, non è stato san Bonifacio a inventare l’albero di Natale
A inventarlo non è stato san Bonifacio, il grande evangelizzatore della Germania morto negli anni in cui un giovane Carlo Magno si preparava a diventare re dei Franchi: è (purtroppo) priva di fondamento storico, la storiella che attribuisce al santo vescovo il merito d’aver inventato il primo pino decorato.
Secondo la leggenda, tutto accadde nella notte di Natale di un anno imprecisato. L’evangelizzatore stava rincasando dopo aver celebrato Messa nella chiesa di un villaggio non lontano; e, vista l’ora tarda, aveva deciso di prendere una scorciatoia scegliendo di percorrere un sentiero che attraversava il bosco. Ma ecco: orrore! Nel profondo della foresta, alcuni druidi stavano compiendo un barbaro rituale durante il quale, con ogni evidenza, un neonato innocente stava per essere immolato agli dèi. E proprio sotto le fronde di un abete, vedi la coincidenza!
A quel punto, il coraggioso Bonifacio si fece avanti per porre fine a quello scempio, riuscendo con l’aiuto di Dio a convertire tutti i pagani lì presenti. In memoria di tale evento, e soprattutto in memoria del giorno in cui si era consumata la miracolosa conversione di quei druidi, l’abete sotto al quale si erano anticamente tenuti i sacrifici umani divenne simbolo del natale del Signore. A partire dall’anno successivo, i sempreverdi cominciarono a essere decorati con piccole candele che testimoniavano la vittoria della luce sulle tenebre. Una storia affascinante, ma purtroppo priva di fondamento storico: le prime attestazioni di questa leggenda risalgono al XIX secolo, quando l’albero di Natale era già moda diffusa.
No, non è stato Martin Lutero a inventare l’albero di Natale
Non è stato Martin Lutero a inventare l’albero di Natale, per quanto sia suggestiva l’immagine del riformatore che, rincasando dopo la funzione della Vigilia, decide di decorare gli alberi del bosco con tante piccole candele accese, in omaggio alla luce della cometa che in quella notte di prodigio era scesa su Betlemme.
In questo caso, la leggenda sembrerebbe poter avere (almeno all’apparenza) una certa accuratezza storica: effettivamente, l’usanza di decorare gli alberi di Natale comincia a diventare realmente popolare in Germania proprio negli anni in cui visse Martin Lutero; problema è che l’usanza diventa popolare nella Germania occidentale, in quella striscia di terra compresa tra la Francia e il Reno. Per quanto riguarda la zona di Württemberg (dove, secondo la leggenda, sarebbe stato decorato questo proto-albero luterano) bisogna aspettare il XVIII secolo inoltrato per trovare testimonianze scritte circa questa tradizione. Assai improbabile, insomma, che sia stato Lutero a inventare il primo pino decorato: anche perché (e qui veniamo alla Storia vera) ai suoi tempi esisteva già l’usanza di agghindare gli alberelli con piccoli ninnoli, durante il periodo delle feste.
Il primo albero di Natale? Fu allestito nel 1419
La più antica testimonianza nota risale al 1419: in quell’anno, i dipendenti che lavoravano presso l’ospedale del Santo Spirito di Friburgo decisero di decorare un alberello con mele, wafer, panspeziato e decorazioni varie. Non abbiamo particolari indizi per pensare che avessero utilizzato un sempreverde: anzi, probabilmente l’idea era proprio quella di agghindare a festa i ramoscelli spogli degli alberi che avevano perduto le foglie, per dar loro un aspetto meno tetro.
Sappiamo per certo che era spoglio l’alberello che, nel 1441, le autorità cittadine di Tallin ordinarono di far decorare con ghirlande di sempreverdi e festoni colorati. E sappiamo anche che, tre anni più tardi, nel giorno di Natale, un violento temporale abbatté, con grande dispiacere collettivo, un grazioso alberello che era stato allestito dal municipio di Londra, con rami spogli rinverditi da tante ghirlande di agrifoglio.
Si trattava di decorazioni allestite per poche ore all’anno, all’aria aperta, in luogo pubblico, in modo tale da poter esser viste dal maggior numero possibile di persone. La funzione era quella di deliziare la cittadinanza intera… e anche di sfamarla: anticamente, una buona parte dei ninnoli che abbellivano l’albero di Natale era composta da biscotti prelibati. Aromatizzati per l’occasione con il sapore prezioso delle spezie, tagliati in forme inconsuete e decorati con frutta secca, i dolcetti venivano bucati prima di andare in forno e poi legati ai rami dell’albero con cordini variopinti.
Per la gente del contado, giunta da ogni dove per godere dello spettacolo, sarebbero state proprio le decorazioni a costituire il regalo di Natale: già si sapeva che, a un orario prestabilito, dopo una breve esposizione pomeridiana, l’albero delle feste sarebbe stato smontato. E tutti i presenti avrebbero avuto diritto a una (o più d’una!) di quelle decorazioni: davvero sarebbe stato un buon Natale, anche per quelle famiglie che non avevano troppi soldi da spendere per il pranzo delle feste.
Ma quando nasce il moderno albero di Natale?
Ma, entro il 1605, l’albero di Natale aveva già perso quella funzione comunitaria trasformandosi in una decorazione festiva da assaporare nell’intimità familiare. O così, almeno, ci racconta un anonimo cronista che descrive gli usi e i costumi della città di Strasburgo, parlandoci di abeti decorati con dolci glassati e decorazioni di carta che le famiglie benestanti allestivano nel periodo di Natale custodendoli gelosamente tra le mura domestiche.
Il primo albero con le lucine? Per quanto ne sappiamo, potrebbe essere quello che nel 1708 la moglie tedesca del duca di Orléans fece allestire alla corte di Francia, suscitando lo stupore generale dei nobili parigini, che non avevano mai visto nulla di simile.
E furono proprio gli aristocratici tedeschi a diffondere in tutta Europa, per via matrimoniale, questa moda natalizia. Prima ancora del principe Albert, il sassone andato in sposo alla regina Vittoria, era stata Carlotta di Meclemburgo-Streliz a portare alla corte britannica il primo abete decorato: nel Natale 1800, la moglie di re Giorgio III aveva fatto allestire a Windsor un alberello ornato con dolcetti, piccoli giocattoli e sacchettini di frutta secca: una distesa di meraviglie che, a fine giornata, era stata distribuita a tutti i bambini presenti (ivi compresi, a quanto pare, i figli della servitù).
Ma a rendere realmente popolare l’albero di Natale fu la regina Vittoria, la più grande trend-setter della Storia. Nel 1848, l’Illustrated London News pubblicò una immagine della famiglia reale inglese radunata attorno a un albero di Natale: l’immagine fece il giro del mondo… e tutto il resto è Storia.