di Joel Calderón
Il “progetto” per la nostra vita. Esiste già un destino per ciascuno? E se è così, che posto ha la nostra libertà? Il tema è piuttosto controverso e molto interessante. Il canale di YouTube Real+True ha realizzato questo video, intitolato “C'è un progetto per la mia vita?” Accompagnatemi in questa riflessione e vediamo dove ci porta.
Il progetto divino
Il video è basato completamente sul Catechismo della Chiesa Cattolica. “Catechesi” deriva da una parola greca che significa “fare eco”.
Il genere umano danneggiato nella sua natura dal peccato originale è stato illuminato da Cristo. Egli è la pienezza della rivelazione. Attraverso Gesù, Dio rende esplicito il Suo progetto per la donna e l'uomo, che peregrinano sulla Terra fino a giungere alla Sua presenza.
Il catechismo, come si spiega nel video, è allora il riassunto ufficiale del deposito della fede che ci è stato affidato. Comincia così:
“Dio, infinitamente perfetto e beato in se stesso, per un disegno di pura bontà, ha liberamente creato l'uomo per renderlo partecipe della sua vita beata. Per questo, in ogni tempo e in ogni luogo, egli è vicino all'uomo. Lo chiama e lo aiuta a cercarlo, a conoscerlo e ad amarlo con tutte le forze. Convoca tutti gli uomini, che il peccato ha disperso, nell'unità della sua famiglia, la Chiesa. Per fare ciò, nella pienezza dei tempi ha mandato il Figlio suo come Redentore e Salvatore. In lui e mediante lui, Dio chiama gli uomini a diventare, nello Spirito Santo, suoi figli adottivi e perciò eredi della sua vita beata” .
Per quanto detto, concludiamo che Dio ci ha creati per amarlo e conoscerlo. Questa è la nostra chiamata più intima. Questo è il vero “progetto di vita”, progetto di Dio. Questo è il nostro destino.
Proponendolo come un progetto divino, come una specie di meta inamovibile, suscita conflitto in me, perché significa che, qualsiasi cosa faccia, non ho opzione perché sono stato programmato fin dall'inizio. Vi identificate in questo ragionamento?
Ma allora, siamo liberi o no?
Continuando con il Catechismo, ai numeri 356-357 dice:
“Di tutte le creature visibili, soltanto l'uomo è « capace di conoscere e di amare il proprio Creatore »; « è la sola creatura che Dio abbia voluto per se stesso »; soltanto l'uomo è chiamato a condividere, nella conoscenza e nell'amore, la vita di Dio. A questo fine è stato creato ed è questa la ragione fondamentale della sua dignità. […]
Essendo ad immagine di Dio, l'individuo umano ha la dignità di persona; non è soltanto qualche cosa, ma qualcuno. È capace di conoscersi, di possedersi, di liberamente donarsi e di entrare in comunione con altre persone; è chiamato, per grazia, ad un'alleanza con il suo Creatore, a dargli una risposta di fede e di amore che nessun altro può dare in sua sostituzione”.
Con questo mi è chiaro che Dio non ha creato dei robot, perché se l'uomo e la donna sono capaci di conoscersi significa che hanno coscienza, ovvero che sono intelligenti e possono costruire la propria identità. Se sono capaci di possedersi, significa che sono liberi e che possono scegliere. Per questo, possono donarsi ed entrare in comunione con altre persone.
Il “progetto di vita” contenuto nel Catechismo è un invito. È una chiamata a relazionarci non in base alla programmazione, senza opzioni, ma sulla base dell'amore, che è frutto dell'intelligenza e della libertà con cui siamo stati creati.
Riflessione
Scoprendo che Dio ci ama come nessun'altra creatura, che ci cerca, ci chiama e ci viene costantemente incontro, sorge una domanda impegnativa: come vivo nella mia vita questa chiamata a conoscere e amare Dio?
Cristo ci ha mostrato il cammino della redenzione, che è un compito che dura tutta la vita. In Gesù, la persona umana giunge alla sua massima espressione. Sviluppare completamente le nostre capacità umane significa allora entrare in comunione con Dio, conoscerlo e amarlo. Sarà sempre una scelta. Decidiamo noi se vogliamo relazionarci o meno con Dio.
Preghiera
Per concludere questo momento, vi invito a recitare questa preghiera:
“Signore, chi sono io perché Tu entri nella mia casa?
Una Tua parola basta per trasformare tutta la mia vita.
Solo Tu basti.
Voglio credere in Te con tutta la mia intelligenza e la mia volontà.
Voglio stare al Tuo fianco. Sapendomi fragile, incredulo, ignorante e indeciso, ma salvato e chiamato dalla Tua grazia.
Ti chiedo di aiutarmi a continuare a riconoscerti nelle cose ordinarie e ad amarti nel mio fratello.
Aiutami, Gesù, a conoscerti e ad amarti di più”.