Una preghiera che vuole spezzare maledizioni, causate da occultismo e spiritismo. Pino di Missaglia e don Marcello Stanzione riportano questa interessante orazione, nel libro “Preghiere di guarigione e liberazione nella malattia” (editrice Ancilla).
La preghiera
Mi dispongo in presenza della Santissima Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo) e, per la potenza del Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, rompo, disfo, calpesto, anniento, distruggo, rendo inefficace e cancello dal mio essere fisico, psichico, biologico e spirituale, ogni maledizione che è stata fatta su di me, sulla mia famiglia, sull’albero genealogico, su qualunque persona che ho inserito nella mia lista di liberazione, sulle persone che ci ascoltano da casa, sui miei principi e sulle mie principesse, attraverso atti di occultismo o di spiritismo.
Per la potenza del Sangue prezioso di nostro Signore Gesù Cristo e per l’intercessione della Santissima Vergine Maria, di San Michele, di San Gabriele e di San Raffaele, spezzo, rompo e rendo inefficace ogni maledizione, ogni maleficio, ogni fattura, qualunque sia la sua natura, nel Nome di nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
Gesù chiede fiducia nella preghiera
Gesù, spiegano Stanzione e di Missaglia, ci invita ad avere piena fiducia nell’efficacia in una preghiera, proprio come questa contro le maledizioni. Questa fiducia è basata sull’amore paterno di Dio. Dio è nostro Padre, nel Battesimo noi siamo diventati realmente “figli di Dio“. Se i genitori che sono “cattivi”, danno cose buone ai figli, quanto più non lo farà il Padre celeste che è amore senza confini e l’origine di ogni amore.
La nostra consolazione
Da questa certezza nasce la fiducia filiale che deve ispirare la nostra richiesta, la nostra ricerca, il nostro bussare al cuore di Dio. Così la convinzione di fede che Dio è nostro Padre è la condizione imprescindibile per pregare con fiducia e insistenza anche se Lui decide di fare silenzio e di non concedere alcuna consolazione. La nostra consolazione deve essere la certezza che Egli ci sta ascoltando, ci sta plasmando e lavorando nel Suo apparente silenzio.
La richiesta di una preghiera
La viva fede che anima la preghiera è la certezza che se quello che chiediamo è “giusto” e secondo la volontà divina, il Signore lo sta già concedendo. La questione del chiedere le cose “giuste” è di fondamentale importanza, in quanto spesso l’uomo chiede con fede delle cose che non sono il suo vero bene o il bene degli altri. Solo Dio sa qual è il “giusto” bene per noi.