Talvolta, le tradizioni più amate nascono in sordina e nei modi più semplici.
È questo il caso calendario dell’Avvento, che ogni anno rallegra il nostro dicembre con le sue finestrelle colorate che celano sorprese e dolcetti per i golosi: se dovessimo raccontare il modo in cui è nata quest’usanza, dovremmo necessariamente ambientare la nostra storia nella quieta intimità domestica di una casetta di Maulbronn, cittadina tedesca della zona del Baden-Württemberg.
Il primo calendario dell’Avvento? Lo inventò una mamma
In quella casa vivevano il signor e la signora Lang, assieme ai loro amatissimi figlioletti: Gerhard, il primogenito, era nato nel 1881. Come tutti i bimbi, Gerhard amava il Natale; e come tutte le mamme, la signora Lang si dava da fare per regalare al suo piccolo delle festività “da sogno”.
È pur vero che, nella Germania di fine Ottocento, non occorreva troppa fantasia per ottenere un Natale gioioso “a misura di bambino”. Da tempo, in quelle zone, s’erano affermate tradizioni che si prestavano molto bene a catturare l’immaginazione dei più piccoli: le panetterie sfornavano dolcetti tipici che erano prodotti solo in quel periodo dell’anno; e i davanzali delle case splendevano a sera grazie a piccole decorazioni luminose. Ma soprattutto, a partire dalla metà dell’Ottocento, aveva cominciato a diffondersi nelle abitazioni la consuetudine di preparare la ghirlanda dell’Avvento, con quattro ceri da accendere per ognuna delle domeniche che portavano al Natale.
Anche nella casa del piccolo Gerhard queste tradizioni venivano portate avanti con entusiasmo. Ma a rendere speciali i Natali di casa Lang era, indubbiamente, il grado di inventiva con il quale la giovane madre allestiva le sue decorazioni delle feste. Reinterpretando in maniera personalissima la tradizione della ghirlanda dell’Avvento, la signora creava ogni anno un piccolo capolavoro che includeva una ruota di sempreverdi dalla quale pendeva una miriade di decorazioni festive e di piccoli dolci speziati. I bambini di casa Lang avevano il permesso di staccare ogni giorno una decorazione e un dolcetto da quella mastodontica ghirlanda dell’Avvento: il ninnolo avrebbe decorato un qualche angolo della casa, il biscotto sarebbe finito in bocca ai pargoletti… e così via fino alla Vigilia di Natale, in un crescendo di attesa e di meraviglia.
E così, Gerhard Lang commercializzò gli Avventi della sua infanzia
Gerhard non avrebbe mai dimenticato la magia di quegli inverni da bambino. Anzi: ormai adulto, e divenuto proprietario di una cartolibreria presso la quale era attiva anche una piccola tipografia, Gerhard cominciò a pensare a un modo per emulare (…e monetizzare) quella magia invernale che aveva tanto amato nell’infanzia.
Evidentemente, era impensabile proporre alle famiglie povere un calendario dell’Avvento come quello di cui lui aveva goduto: la sua complessità gli avrebbe dato un costo troppo alto, inarrivabile per molti. Ma, riflettendo attentamente sulle sue opzioni, Gerhard cominciò a coltivare l’idea di dare alle stampe un calendario dell’Avvento “in formato economico”, composto da due cartoncini incollati l’uno sull’altro. Uno dei due avrebbe riportato delle brevi citazioni bibliche, selezionate appositamente per quel tempo liturgico; l’altro cartoncino, che gli sarebbe stato appoggiato sopra, sarebbe stato decorato con allegre immagini festive e provvisto di piccole caselline. Giorno dopo giorno, i piccoli di casa avrebbero spalancato tutte le finestrelle: gli allegri disegni li avrebbero stupiti e i versetti biblici li avrebbero accompagnati nella preghiera.
Il primo calendario dell’Avvento di questo tipo vide la luce nel 1903. E, non sorprendentemente, ebbe un successo travolgente: la presenza delle citazioni bibliche lo trasformava in uno strumento educativo che piacque anche ai genitori più austeri; inoltre, il basso costo lo rendeva facilmente accessibile anche a quelle famiglie che non erano benestanti e che facevano a gara per comprarne ogni anno un esemplare, consce di poter regalare così ai propri bimbi un po’ di quella “magia del Natale” che, fino a qualche tempo prima, sembrava essere appannaggio dei soli ricchi.
Dolcetti preconfezionati e calendari che iniziano in una data fissa: lo scotto da pagare all’industrializzazione
Questi calendari avevano un unico difetto: cioè, non rispecchiavano in modo fedele la reale scansione del tempo liturgico dell’Avvento.
Come ben sappiamo, l’Avvento inizia ogni anno in un giorno diverso e ha una durata variabile a seconda del giorno della settimana in cui cade il Natale. Se si intende avviare una produzione industriale su larga scala, è indispensabile studiare modelli che abbiano una certa uniformità (e che, possibilmente, possano essere riproposti in più occasioni senza che vi sia bisogno di mandare al macero l’invenduto alla fine di ogni anno). E così, Gerhard Lang scelse di far partire i suoi calendari nella data convenzionale del 1° dicembre, dando origine a quella moda commerciale che, a ben vedere, continua ancor oggi.
E la moda commerciale dei cioccolatini inseriti all’interno del calendario?
I primi calendari ripieni di dolcetti apparvero sul finire degli anni ’20, ma senza riscuotere troppo successo; all’epoca, ciò che davvero piaceva ai bambini era poter spalancare ogni giorno la finestrella senza avere la minima idea di ciò che avrebbero trovato dietro quegli scuri: una scena di vita natalizia? Un paesaggio innevato? All’epoca, a entusiasmare i piccoli era proprio l’elemento sorpresa.
Furono il boom economico del dopoguerra e la crescente diffusione dei prodotti alimentari preconfezionati a rendere realmente popolari (dapprima in Germania, e poi in tutto il resto d’Europa) i calendari dell’Avvento con dolcetto, che ancor oggi vanno per la maggiore. Probabilmente, Lang li troverebbe troppo frivoli e rimarcherebbe con orgoglio che le sue creazioni erano molto più educative… ma certo i genitori avranno ben il modo di intervenire per raddrizzare il tiro, se lo riterranno necessario. In fin dei conti, il calendario dell’Avvento è nato proprio così: grazie all’inventiva di una mamma, che ben sapeva ciò che sarebbe stato utile ai suoi bambini.