«L’aborto ha fatto nel mondo più morti di quanti ne abbia fatti la Grande Guerra», ha dichiarato p. François Schneider, prete della diocesi di Saint-Dié (Vosges), durante l’omelia durante la messa dell’11 novembre celebrata nel piccolo comune di Bertrimoutier, paesello a una cinquantina di km a est di Epinal. Dichiarazioni per cui è stato sanzionato dalla sua diocesi – a quanto diversi media hanno notificato lunedì 21 ottobre.
Che cosa è accaduto? Durante la messa dell’11 novembre, laddove la Chiesa pregava per la pace e per i soldati morti per la Francia, il prete ha dichiarato che «l’aborto ha fatto nel mondo più morti di quanti ne abbia fatti la Grande Guerra». Ed ha aggiunto che i politici francesi dovrebbero «prendere esempio» dal Primo ministro ungherese Viktor Orban, il quale prenderebbe «decisioni coraggiose contro l’aborto».
La diocesi di Saint-Dié ha condannato «la strumentalizzazione della commemorazione dei morti della Prima Guerra mondiale a vantaggio di altri argomenti di ordine etico e politico», ordinando al prete di astenersi, per quattro settimane, da ogni commento pubblico nelle celebrazioni a cui parteciperà. Un tempo di silenzio dopo la lettura dei testi biblici nutrirà la fede dei fedeli. Una sanzione che tiene conto anche del “precedente” del sacerdote: nel 2015, dopo gli attentati di Parigi, aveva dichiarato nella sua omelia che «la musica data in quella sala da spettacoli [il Bataclan, N.d.R.] al momento dell’attentato era ispirata da Satana». Frasi su cui egli stesso è tornato, a posteriori, scusandosi.
La diocesi di Saint-Dié ha comunque tenuto a dissipare possibili malintesi ricordando che p. François Schneider non è stato condannato in ragione delle sue dichiarazioni sull’aborto:
La dottrina della Chiesa sull’aborto – ha reagito mons. Denis Jachiet, amministratore apostolico della diocesi, il 23 novembre – è nota da tutti e non è assolutamente messa in discussione. Con tutta la Chiesa e dietro a papa Francesco torniamo a dire il nostro attaccamento alla vita, all’accoglienza e alla protezione di ogni vita, dall’inizio alla fine naturale. [È invece] il modo di trattare l’argomento, in un contesto che non vi si prestava e associandovi un discorso politico [a invocare la condanna e a suscitare] un vero turbamento tra i fedeli che erano convenuti per commemorare i morti per la Francia. […] In tal senso, esso non ha servito il messaggio della Chiesa sulla protezione della vita nascente. Annunciare questo Evangelo della vita richiede discernimento e attenzione pastorale, per illuminare le intelligenze e toccare i cuori.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]