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Prete francese sanzionato per le sue dichiarazioni sull’aborto 

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Agnès Pinard Legry - pubblicato il 30/11/22
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Un prete della diocesi di Saint-Dié (Vosges) è stato sanzionato dalla sua diocesi per aver comparato, nella sua omelia dell’11 novembre, il numero di aborti al numero di morti durante la Prima Guerra Mondiale, nonché per aver fatto esternazioni di natura politica. Nell’articolo i dettagli.

«L’aborto ha fatto nel mondo più morti di quanti ne abbia fatti la Grande Guerra», ha dichiarato p. François Schneider, prete della diocesi di Saint-Dié (Vosges), durante l’omelia durante la messa dell’11 novembre celebrata nel piccolo comune di Bertrimoutier, paesello a una cinquantina di km a est di Epinal. Dichiarazioni per cui è stato sanzionato dalla sua diocesi – a quanto diversi media hanno notificato lunedì 21 ottobre. 

Che cosa è accaduto? Durante la messa dell’11 novembre, laddove la Chiesa pregava per la pace e per i soldati morti per la Francia, il prete ha dichiarato che «l’aborto ha fatto nel mondo più morti di quanti ne abbia fatti la Grande Guerra». Ed ha aggiunto che i politici francesi dovrebbero «prendere esempio» dal Primo ministro ungherese Viktor Orban, il quale prenderebbe «decisioni coraggiose contro l’aborto». 

La diocesi di Saint-Dié ha condannato «la strumentalizzazione della commemorazione dei morti della Prima Guerra mondiale a vantaggio di altri argomenti di ordine etico e politico», ordinando al prete di astenersi, per quattro settimane, da ogni commento pubblico nelle celebrazioni a cui parteciperà. Un tempo di silenzio dopo la lettura dei testi biblici nutrirà la fede dei fedeli. Una sanzione che tiene conto anche del “precedente” del sacerdote: nel 2015, dopo gli attentati di Parigi, aveva dichiarato nella sua omelia che «la musica data in quella sala da spettacoli [il Bataclan, N.d.R.] al momento dell’attentato era ispirata da Satana». Frasi su cui egli stesso è tornato, a posteriori, scusandosi. 

La diocesi di Saint-Dié ha comunque tenuto a dissipare possibili malintesi ricordando che p. François Schneider non è stato condannato in ragione delle sue dichiarazioni sull’aborto: 

La dottrina della Chiesa sull’aborto – ha reagito mons. Denis Jachiet, amministratore apostolico della diocesi, il 23 novembre – è nota da tutti e non è assolutamente messa in discussione. Con tutta la Chiesa e dietro a papa Francesco torniamo a dire il nostro attaccamento alla vita, all’accoglienza e alla protezione di ogni vita, dall’inizio alla fine naturale. [È invece] il modo di trattare l’argomento, in un contesto che non vi si prestava e associandovi un discorso politico [a invocare la condanna e a suscitare] un vero turbamento tra i fedeli che erano convenuti per commemorare i morti per la Francia. […] In tal senso, esso non ha servito il messaggio della Chiesa sulla protezione della vita nascente. Annunciare questo Evangelo della vita richiede discernimento e attenzione pastorale, per illuminare le intelligenze e toccare i cuori. 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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