Vescovo di Coira (in Svizzera), mons. Joseph Bonnemain non nominerà un nuovo prete esorcista nella sua diocesi. Il prete che esercitava questa funzione è deceduto nel 2020, all’età di 76 anni, e non avrà un successore. Le persone «con difficoltà psichiche [devono] trovare delle soluzioni mediche o psicoterapeutiche», dice il prelato.
Prima di essere vescovo, mons. Bonnemain era medico, sin effetti. Ed ha illustrato la propria posizione intervenendo in una trasmissione di una radio regionale svizzera:
Tutti siamo degli esseri umani, che portano in sé punti di forza e debolezze. Ogni persona che si trovi a confrontarsi con delle situazioni sociali, professionali o di salute precaria può farsi curare.
Il prelato è convinto che non sia «necessario voler trovare cause misteriose» a ciò che potrebbe essere considerato un caso di possessione, e rimanda a «soluzioni classiche», vale a dire «mediche, psicologiche e psicoterapeutiche».
Che dice la Chiesa sull’esorcismo?
La Chiesa cattolica distingue tra gli esorcismi minori e l’esorcismo maggiore. I due hanno per obiettivo la liberazione dell’anima dal male e dal peccato. I primi, gli esorcismi minori, sono realizzati al momento del battesimo del cristiano, anche bambino. Essi si trovano fra i rituali battesimali. Gli esorcismi maggiori, o solenni, sono invece più impressionanti perché si rivolgono a persone battezzate che il diavolo è venuto a tormentare fisicamente e psichicamente. Così – secondo la Commissione episcopale per la Liturgia e la Pastorale Sacramentale –
la possibilità che qualcuno si trovi a confrontarsi con le forze del male, e anche a Satana, è attestata in diverse maniere nell’esperienza e nella coscienza di fede della Chiesa.
A tale riguardo, il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che:
Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l'influenza del maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo. Gesù l'ha praticato; 332 è da lui che la Chiesa deriva il potere e il compito di esorcizzare. 333 In una forma semplice, l'esorcismo è praticato durante la celebrazione del Battesimo. L'esorcismo solenne, chiamato « grande esorcismo », può essere praticato solo da un presbitero e con il permesso del Vescovo. In ciò bisogna procedere con prudenza, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa. 334 L'esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall'influenza demoniaca, e ciò mediante l'autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra nel campo della scienza medica. È importante, quindi, accertarsi, prima di celebrare l'esorcismo, che si tratti di una presenza del maligno e non di una malattia.
Esso ricorda, come si vede, che l’esorcismo è ben più antico di quanto si possa pensare, dal momento che è stato praticato da Cristo stesso, il quale ne ha conferito autorità e mandato ai Dodici. La pratica dell’esorcismo si iscrive dunque direttamente nell’insegnamento e nella lotta di Cristo contro Satana, dalla quale Egli esce vittorioso. Ogni prete possiede sacramentalmente il potere di operare esorcismi, ma la Chiesa ha scelto di non permetterne l’esercizio pratico se non ad alcuni sacerdoti appositamente designati e preparati.
La Chiesa Cattolica distingue già, inoltre, nella propria dottrina (e raccomanda di fare altrettanto) tra le patologie (soprattutto psichiatriche) e il disturbo spirituale vero e proprio. Una cosa non esclude e non nega l’altra.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]