Martedì, 22 novembre 2022
1. Il Portogallo ha una preghiera ai Mondiali? L'allenatore ne ha tante
2. La Nigeria non deve diventare il prossimo Afghanistan, avverte un vescovo
3. Celibato sacerdotale: i vescovi tedeschi esercitano pressioni sul Vaticano
4. Il tributo del Papa alle Madri di Plaza de Mayo
5. Il ritiro del cardinale Sandri, il più potente tra i porporati argentini
1Il Portogallo ha una preghiera ai Mondiali? L'allenatore ne ha tante
Lo statunitense The Pillar ha intervistato l'allenatore della Nazionale di calcio portoghese, Fernando Santos, attualmente in Qatar per i Mondiali. Molto religioso, Santos fa parte dei Cursillos de Cristiandad, movimento nato alla fine della Guerra Civile Spagnola che propone una formazione religiosa ai laici per aiutarli a crescere nella fede. Nel 2016, ha dedicato la sua vittoria contro la Francia ai campionati europei al suo “migliore amico e a Sua madre”, Cristo e la Vergine Maria. L'allenatore confida di pregare Dio non solo per ringraziarlo per le vittorie, ma su base quotidiana. “Ovviamente, sappiamo tutti che Dio non si schiererebbe mai in una partita di calcio”, dice, respingendo qualsiasi rapporto superstizioso con la fede che potrebbe aver avuto in passato. Per molto tempo, Santos non ha preso seriamente il suo Battesimo, ma quando gli è stato spiegato il significato della resurrezione di Cristo il suo approccio è cambiato. Ha anche spiegato di non aver più paura di mostrare la propria fede, confidando di aver chiesto ai suoi responsabili ortodossi di trovargli un autista per portarlo a Messa ogni domenica quando era allenatore dell'AEK Atene. I suoi giocatori sanno che è un credente, e non esitano più a parlargli di fede. Circa le controversie sui Mondiali in Qatar, l'allenatore ha affermato che la questione dei diritti umani lo preoccupa, ma pensa che questo campionato sia una buona opportunità per “provare a migliorare le cose”.
The Pillar, inglese.
2La Nigeria non deve diventare il prossimo Afghanistan, avverte un vescovo
Il vescovo Jude Arogundade di Ondo, in Nigeria, ha messo in guardia i politici britannici durante un incontro a Westminster sul fatto che il suo Paese rischia di essere “invaso come nel caso dell'Afghanistan” se non si intraprenderanno azioni decisive contro i gruppi terroristici e i loro promotori. “La Conferenza dei Vescovi Cattolici della Nigeria si è espressa più volte contro la situazione di insicurezza senza precedenti nel Paese, ma invano”, ha affermato, aggiungendo che i cristiani del Paese sono a rischio di genocidio. “Abbiamo camminato per la vita, protestato e perfino chiesto al Presidente (Muhammadu Buhari) di dimettersi se non è in grado di assicurare l'obiettivo di base del Governo – la sicurezza della vita e delle proprietà dei cittadini. Nonostante ciò, non è cambiato niente”, ha dichiarato. Il vescovo Arogundade ha spiegato che fino al giugno 2022 ben 3.478 erano rimaste uccise in attacchi terroristici, e ha rivolto un forte appello al Governo britannico e a “tutte le persone di buona volontà perché obblighino il Governo nigeriano a fermare il genocidio”. Il presule si è espresso anche in occasione del lancio a Londra di “Perseguitati e Dimenticati? Un Rapporto sui Cristiani oppressi per la loro Fede 2020-22”, compilato e pubblicato dalla sezione britannica di Aiuto alla Chiesa che Soffre, e ha ricordato ai presenti l'attacco avvenuto nella sua diocesi il 5 giugno, quando dei malviventi hanno aperto il fuoco sui cattolici che assistevano alla Messa nella chiesa di San Francesco di Owo, provocando 41 morti e 73 feriti. “Come in caso di altri attacchi alle chiese in Nigeria, nessuno è stato accusato di questo crimine”, ha insistito. “Nessun gruppo e nessuna persona dovrebbe avere l'audacia, in qualsiasi circostanza, di scatenare il livello di caos presente attualmente in Nigeria contro cittadini innocenti”. Il rapporto di Aiuto alla Chiesa che Soffre ha rilevato che l'Africa ha visto un netto aumento della violenza terroristica, e che tra il gennaio 2021 e il giugno 2022 sarebbero stati uccisi più di 7.600 cristiani nigeriani.
Catholic Herald, inglese.
3Celibato sacerdotale: i vescovi tedeschi esercitano pressioni sul Vaticano
La scorsa settimana, i vescovi tedeschi hanno avuto una tesa visita ad limina in Vaticano. Nonostante la ferma riformulazione tentata da vari responsabili dei dicasteri romani, i vescovi intendono perseverare nelle riforme progressiste promosse dal Cammino sinodale tedesco, in particolare riguardo all'abolizione del celibato sacerdotale e all'ordinazione di donne diacono.
La Repubblica, italiano.
4Il tributo del Papa alle Madri di Plaza de Mayo
Papa Francesco ha inviato una lettera alle Madri di Plaza de Mayo dopo la morte di Hebe de Bonafini, una delle fondatrici del movimento, venuta a mancare il 20 novembre a 93 anni. Il Pontefice ha invitato queste donne, madri di giovani scomparsi durante la dittatura militare argentina, a portare avanti il loro impegno con passione, assumendo la missione storica di essere “madri della memoria”.
Vatican News, spagnolo.
5Il ritiro del cardinale Sandri, il più potente tra i porporati argentini
A 79 anni, il cardinale argentino Leonardo Sandri si ritirerà dal suo incarico di responsabile del Dicastero per le Chiese Orientali a gennaio, dopo averlo guidato negli ultimi 15 anni. Questa figura potente nella Curia, che è ancora membro di vari altri dicasteri, è un diplomatico di grande esperienza ed è stato nunzio in Messico e Venezuela. È stato anche colui che ha annunciato al mondo la morte di Giovanni Paolo II nell'aprile 2005, nella sua posizione di sostituto della Segreteria di Stato.
La Nacion, spagnolo.