L'opera dell'artista Banksy, denominata "Madonna con la pistola", è stata salvata, grazie a una copertura in vetro. Si tratta dell'unica opera documentata in Italia dello street artist più famoso del mondo, e si trova nel centro storico di Napoli (The Huffington Post).
La petizione per la "Madonna con la pistola"
A chiedere di salvare, su Change.org, era stato Alessandro Bello, un ragazzo di San Giorgio a Cremano, che aveva chiesto un pronto intervento al Comune. Un appello che ha raccolto oltre 16.500 adesioni. Situata a Piazza Girolamini, il dipinto urbano di Banksy rappresenta la Madonna con una pistola al posto dell'aureola, e raffigura perfettamente il doppio filo che purtroppo lega ancora la delinquenza e la religione in alcuni quartieri del capoluogo campano.
Opere di alto valore
Banksy è un artista di strada, originario di Bristol, che ha riempito le più importanti città del mondo con i suoi graffiti, tutte le sue opere hanno un valore economico molto alto e molte raggiungono le centinaia di migliaia di dollari. Come spiegava Luca Borriello, direttore dell'osservatorio sulla creatività urbana «Inward», al Corriere del Mezzogiorno, prima della "Madonna con la pistola", Banksy aveva realizzato un'altra opera a sfondo religioso, nel centro storico di Napoli, ricoperta poi dal murales di un altro writer.
Santa Teresa al McDonald
Si trattava di una rilettura della Santa Teresa d'Avila in estasi del Bernini, affrescata in Via Benedetto Croce, pungente critica di Banksy al consumismo. La santa non risultava però rapita da Dio, bensì dall'Happy meal del McDonald, appena divorato. «Banksy tramuta l'estasi di un altro mondo nel mal di pancia di tutto il mondo», sosteneva Borriello.
Gesù che fa shopping
In tal senso, l'opera più nota e discutibile è sicuramente il "Crocifisso", rappresentazione di Banksy dove Gesù Cristo è in croce e tiene tra le mani buste e regali da shopping. Un'occasione, come spiegava il giornalista Massimo Franco a Radio Vaticana (ASCOLTA L'AUDIO) per riflettere su una società globalizzata, fiera del proprio anonimato, altra faccia di un nascosto narcisismo inconsapevolmente consumistico. Un'opera che fa riflettere in tempi di Papa Francesco che ha fatto della cultura dello scarto un cavallo di battaglia del suo pontificato.