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Madre scrive una lettera toccante al figlio vissuto solo 24 ore

BABY BORN
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Ricardo Sanches - pubblicato il 18/11/22
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“Sono molto grata a Dio per averci dato 24 ore con te”

L'amore di una madre (e ovviamente anche di un padre) per tutti i figli è immenso e intenso. È un amore che inizia ancor prima che nascano e dura per sempre, indipendentemente da quanto vivono su questa Terra. È per questo che quando uno di loro parte per la Casa del Padre il dolore è enorme, e può essere superato solo credendo alla vita eterna.

Immaginate poi di vivere la gioia per la nascita di un figlio e allo stesso tempo il lutto per la morte di un altro. È quello che è accaduto alla fotografa Autumn Colette. Uno dei suoi figli gemelli è morto il giorno dopo il parto.

La fotografa ha condiviso con il sito Love What Matters una lettera toccante al suo bambino partito per andare da Dio.

Una lettera al mio dolce Parker:

Non passa un'ora senza che tu sia nei miei pensieri. Non posso credere di aver dato alla luce due splendidi bambini e che uno mi sia stato portato via. Spesso vorrei essere ancora incinta e che tu fossi qui con me. Vorrei poterti tenere nella mia pancia per sempre e non dirti mai addio.

Quando tuo padre ed io abbiamo scoperto che avremmo avuto due gemelli siamo rimasti scioccati. Ero nervosa all'idea di allevare due bambini identici. Mi preoccupavo, pensando che avreste sempre litigato per tutto. Col tempo, questi sentimenti di ansia sono svaniti. Ero entusiasta di avere voi due. Non vedevo l'ora di vedervi abbracciati appena nati, montando le costruzioni, giocando a calcio insieme e usando due magliette con il nome Clark. Ho perfino pensato a voi come universitari e uomini adulti.

Mi sarebbe piaciuto sapere se vi sarebbero piaciuti gli stessi sport e se avreste avuto gli stessi amici. Non riesco a smettere di piangere, pensando che ora non lo saprò mai.

Sono molto grata a Dio per averci dato 24 ore con te. In quel breve lasso di tempo, ho imparato molto su di te. Ho sentito la tua determinazione e la tua forza nel reparto di terapia intensiva neonatale. Ho visto quanto stavi lottando per rimanere qui sulla Terra. Sono molto orgogliosa di te e del coraggio che hai dimostrato.

Quando i medici ci hanno detto che non c'era niente da fare, mi hanno permesso di tenerti in braccio per la prima volta. Non riuscivo a smettere di guardarti e di pensare che eri splendido. Tutto in te era perfetto, dalla punta della testa alle dita dei piedi. Speravo, pregavo, pregavo, pregavo per un miracolo, chiedendo che i tuoi segni vitali apparissero. Quando mi sono resa conto che era veramente finita ho guardato tuo padre, e abbiamo capito che stavi in un luogo migliore. Siamo rimasti lì seduti per ore tenendoti saldamente tra le braccia, il luogo a cui appartenevi. Non volevo dire addio perché sapevo che avrebbe voluto dire che era reale.

Parker, farei qualsiasi cosa al mondo per averti qui. Credo che il mio cuore soffrirà sempre per te. Penserò a te ogni giorno, Parker. Sei mio per sempre. Ti voglio bene, dolce bambino mio.

Con il tempo, pensavamo che l'assenza fisica di Parker potesse essere più facile, ma non è così. Stiamo semplicemente imparando a rapportarci un po' meglio a questo fatto. Ora la più grande preghiera mia e di mio marito è che la vita di Parker abbia significato qualcosa.

La nostra storia potrebbe aiutare altri genitori in lutto? L'équipe medica potrebbe imparare dalle sue malattie per curare altri bambini? Potremmo semplicemente amare di più i nostri altri tre figli sapendo quanto è preziosa la loro vita? Non conosciamo ancora la risposta a questa preghiera. Per noi che siamo ancora qui sulla Terra, la storia di Parker non è terminata. Dio ha già scritto quel libro.

Continueremo a sforzarci di onorare Dio e a ricordare quello che il tempo trascorso da Parker qui sulla Terra e la sua vita hanno significato per noi”.

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