La cattedrale di Toledo è il centro della città e dell'arcidiocesi, e ha un grande valore storico, artistico e teologico.
I lavori di costruzione della cattedrale sono iniziati nel 1227, ed è stata edificata sulle fondamenta della cattedrale visigota del VI secolo, usata come moschea. Il suo primo architetto è stato il maestro Martín, di origini francesi.
Fino al XIV secolo non è stato possibile concludere le navate laterali, ed è stato in quello stesso secolo che è stato terminato il chiostro con le sue dipendenze, la più notevole delle quali è la cappella di San Biagio.
Nel XV secolo è stata eretta la cappella di San Pietro accanto all'ingresso del chiostro, e in seguito è stata costruita quella di San Giacomo, pantheon familiare della famiglia Luna.
Del XVI secolo sono invece la pala d'altare, la parte alta del coro e le grate. Nella prima metà del secolo sono state realizzate delle modifiche della pianta, come la sala capitolare e la cappella mozarabica con Cisneros e la cappella de los Reyes Nuevos con Fonseca.
Valore artistico
8 cappelle sono imprescindibili per una visita alla cattedrale di Toledo: la Capilla Mayor, la cappella de los Reyes Nuevos, la cappella di San Giacomo, la cappella di Sant'Ildefonso, la cappella della Deposizione, la cappella mozarabica, la cappella di San Biagio e la cappella del Santissimo.
A queste vanno aggiunti luoghi di grande ricchezza artistica, come la sagrestia, un autentico museo pieno di opere d'arte: la volta, un grandioso affresco di Luca Giordano che rappresenta la discesa della Vergine con l'imposizione della casula a Sant'Ildefonso.
Vi si trovano anche il quadro chiamato El Expolio di El Greco, dipinto in quello stesso luogo su incarico del Capitolo, e una vera pinacoteca con quadri di El Greco, Caravaggio, Tiziano, van Dyck, Orrente, Tristán, Goya, Morales e José Ramos.
Non si può poi perdere la Sala Capitolare, che spicca per il soffitto a cassettoni dorato e policromo, ma anche per i dipinti a olio sul muro di gesso, che rappresentano tredici scene della Vita della Vergine e della Passione di Cristo.
Sotto queste c'è la serie di 32 ritratti dei primi arcivescovi toledani, dipinti da Juan de Borgoña. Lo scranno arcivescovile è opera di Copín de Holanda ed è stata realizzata nel 1509.
Se c'è qualcosa per cui sono note la cattedrale, l'arcidiocesi e la città di Toledo, sono il suo Corpus Domini e la sua Custodia di Arfe. Quest'ultima è stata realizzata da Enrico d'Arfe, argentiere di origine tedesca, tra il 1515 e il 1523.
Venne commissionata dal Capitolo della cattedrale di Toledo per ospitare l'ostensorio d'oro, appartenuto alla regina Isabella la Cattolica e realizzato da Jaume Aimeric, secondo la leggenda con il primo oro giunto dall'America.
Valore teologico
L'importanza della cattedrale rispetto ad altre chiese della diocesi è il fatto che vi si trova la sede del vescovo, ma la cattedrale di Toledo ha anche una caratteristica peculiare. È costruita su una pietra speciale: la pietra di Maria.
La pietra angolare che ha dato origine alla costruzione è la pietra della Madonna. Si tratta del luogo in cui la Vergine Maria ha posato i piedi quando è apparsa a Sant'Ildefonso per consegnargli la casula, ricamata in cielo, come ringraziamento per aver difeso la sua perpetua verginità.
Si trova in un luogo “nascosto”, ma che i Toledani conoscono bene: un'urna di diaspro rosso dove, attraverso due piccole grate di ferro, si vede una pietra bianca. La pietra è ormai piuttosto consumata dal tocco delle dita dei fedeli e dalla preghiera alla Vergine, che recita:
Quando la Regina del cielo
ha posto i piedi a terra,
li ha messi su questa pietra.
Avete l'abitudine di baciarla,
per la vostra consolazione.
Con le dita a scaldare la pietra
e col cuore che recita l'Ave Maria,
veneriamo questo luogo su cui ha posto i piedi la Santissima Vergine.