Con un'agenda fitta come quella del Pontefice, si potrebbe pensare che ci sia poco spazio per la spontaneità, ma Papa Francesco non la vede così, anzi, è un grande sostenitore del fatto di guardarsi dal voler “domare” lo Spirito Santo, che è “freschezza, fantasia, novità”.
Nel 2019 ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, Papa Francesco ha firmato una dichiarazione congiunta con il Grande Imam di Al-Azhar, lo sceicco Ahmed al-Tayeb, chiamata Documento sulla Fratellanza Umana, sottolineando come le religioni possano vivere insieme in pace e armonia.
Questo documento storico è una pietra miliare del continuo dialogo del Pontefice con l'islam, segnato anche da altri incontri con i leader musulmani e da viaggi in Paesi a maggioranza islamica, incluso il più recente in Bahrein.
Sul volo di ritorno dal suo viaggio, il Papa ha spiegato come questo documento sia nato non a seguito di un progetto accuratamente delineato, ma da un pranzo e dalla condivisione del pane.
Un pranzo spontaneo
Quando un giornalista ha chiesto al Papa se sentiva che i suoi contatti con l'islam avevano portato “frutti tangibili”, il Pontefice ha raccontato la storia di un pranzo speciale con il Grande Imam della moschea di Al-Azhar, al Cairo, lo sceicco Ahmed al-Tayeb, leader di spicco dell'islam sunnita.
“[Il Grande Imam] era venuto in Vaticano per una visita di cortesia e abbiamo avuto la visita protocollare. Era quasi l’ora del pranzo e lui se ne andava e, mentre andavo a congedarlo, domandai: 'Ma dove va a pranzare lei?'. Non so che cosa mi ha detto… 'Venga, pranziamo insieme'”.
“È stata una cosa da dentro. Poi, seduti a tavola, lui, il suo segretario, due consiglieri, io, il mio segretario, il mio consigliere, abbiamo preso il pane, lo abbiamo spezzato e lo abbiamo dato uno all’altro: un gesto di amicizia, offrire il pane. È stato un pranzo molto bello, molto fraterno. E verso la fine, non so a chi è venuta l’idea: 'Perché non facciamo uno scritto su questo incontro?'”.
“Così è nato il Documento di Abu Dhabi. Si sono messi a lavorare i due segretari, con una bozza che va, una bozza che torna, una che va e una che torna… E alla fine abbiamo approfittato dell’incontro ad Abu Dhabi per pubblicarlo. È stata una cosa di Dio, non si può capire altrimenti, perché nessuno di noi aveva in mente questo. È uscito durante un pranzo amichevole, e questa è una cosa grande”.
L'impatto del documento
Il documento sottolinea una lista di valori comuni da sostenere, come libertà, pace e difesa dei diritti di bambini, anziani e disabili. Dal 2019 è stato adottato da varie organizzazioni, Governi e istituzioni.
Nello stesso anno è stato istituito anche un Alto Comitato per la Fratellanza Umana per aiutare a realizzare gli obiettivi descritti nella dichiarazione.
Nel dicembre 2020, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione per dichiarare il 4 febbraio, giorno in cui Papa Francesco e il Grande Imam hanno firmato il documento, Giornata Internazionale della Fratellanza Umana.
Durante il volo di ritorno dal Bahrein, Papa Francesco ha anche spiegato ai giornalisti come il documento sia divenuto la base della sua enciclica del 2020, Fratelli tutti, sulla fratellanza e l'amicizia sociale.
“Quello che ho scritto dopo sull’amicizia umana nella Fratelli tutti, ha la sua base nel Documento di Abu Dhabi. Credo che non si può pensare una strada del genere senza pensare a una speciale benedizione del Signore su questo cammino. Voglio dirlo per giustizia, mi sembra giusto che voi sappiate come il Signore ha ispirato questa strada. Io non sapevo neppure come si chiamava il Grande Imam, e poi siamo diventati amici e abbiamo fatto una cosa come due amici. E adesso abbiamo parlato insieme, ogni volta che ci incontriamo”.
Il Bahrein: un altro passo nel dialogo con l'islam
Dal 3 al 6 novembre, Papa Francesco si è recato in Bahrein per assistere al “Forum del Bahrein per il Dialogo: Oriente e Occidente per la Coesistenza Umana”, un incontro di due giorni concentrato sul costruire ponti e promuovere il dialogo tra leader culturali e religiosi.
Nel suo viaggio, Papa Francesco ha sottolineato l'importanza di questi eventi che permettono ai leader cristiani e musulmani di riunirsi, perché possono promuovere una cultura della fratellanza che può essere di esempio per i fedeli.
Durante il suo pontificato, il Papa ha visitato vari Paesi a maggioranza islamica, e ha assistito a un altro incontro interreligioso, il VII Congresso dei Leader Mondiali e delle Religioni Tradizionali, a settembre in Kazakistan.