Qualche giorno fa, mentre rassettavo la cucina ho ascoltato la catechesi che don Massimo Vacchetti ha tenuto lo scorso 24 settembre 2022, al Quarto Capitolo del Monastero Wi-Fi tenutosi presso la Basilica di San Pietro. Ho scoperto tra l'altro già da un po' di tempo che se svolgo le faccende di casa ascoltando le catechesi o pregando, i lavori domestici mi pesano molto meno, anzi, quasi per niente.
Perché ascoltare la catechesi di don Massimo Vacchetti
Le parole di don Massimo toccano il cuore. Mi hanno commosso, ma soprattutto spronato a dare un senso più profondo alle mie prossime confessioni. Qui di seguito presenteremo alcuni passaggi del suo discorso, ma per assaporarne tutta la ricchezza vi consigliamo di ascoltare integralmente la sua testimonianza. Ne uscirete cambiati con la gioia di aver riscoperto il valore di questo sacramento.
L'intervento affidato al sacerdote bolognese ha come tema: "Come non sprecare il dono del sacramento. Consigli pratici per una buona confessione".
Nella catechesi don Massimo Vacchetti tocca vari argomenti e racconta alcuni incontri fondamentali per la sua vocazione. Al cuore del suo discorso sta la straordinaria bellezza e potenza salvifica della confessione, insieme ad alcuni suggerimenti e riflessioni essenziali per accostarsi nel modo migliore al sacramento della riconciliazione. Questi consigli vengono sempre introdotti da un episodio di vita reale occorso al sacerdote.
Don Massimo Vacchetti: chi chiede di confessarsi è un combattente
Al meeting di Rimini, quest'estate mentre con alcune persone stavo andando via al termine di una giornata bella e faticosa e con un'ora di auto per tornare a casa, verso le 22 di sera un giovane mi ferma e mi chiede: "Scusi, mi può confessare?". Mi può confessare è una delle frasi che più mi commuove, è una delle dichiarazioni più potenti e audaci, chi la pronuncia è un combattente, in più è uno che sa che solo un sacerdote per il suo tramite può farlo sentire amato come da nessun altro potrebbe esserlo. Quando qualcuno me lo chiede sento il fascino di ciò che Dio sta per compiere in quell'anima e in me.
"Non mi confesso con te, mi confesso con Gesù"
Qualche mese fa un parroco mi chiama ad aiutarlo a confessare i bambini per la loro prima confessione. Alla prima che viene per stemperare la tensione chiedo: "sei preoccupata?". "Un po'". "Senti - continuo io - perché non sei andata dal tuo parroco, non mi conosci a me, perché ti confessi con me, se vuoi puoi andare da lui". Mi rendo conto che invece di aiutarla la sto mettendo a disagio ma ormai la domanda è fatta. "Non mi confesso con te - dice la bambina in barba a lei e a un certo iniziale imbarazzo - : mi confesso con Gesù".
Senza la confessione siamo morti nell'anima
Mi ricordo durante il lock-down e i mesi immediatamente successivi (...) io correvo, qualche volta dicevo il rosario, qualche volta correvo. Ad un certo punto un signore anziano fuori da una casa di campagna mi riconosce (...) e mi dice: "scusi, ma lei è il prete che è qui?". "Sì". "Mi può confessare?". E nel confessare mi racconta una confessione che gli mancava da 50 anni e ad un certo punto mi dice: "io padre sono morto 3 anni fa quando è morta mia moglie". E io gli ho detto: "no, tu sei morto 50 anni fa quando hai smesso di confessarti. Oggi sei rinato: entra in casa prendi la vernice e scrivi sul muro il giorno della data di oggi perché questo è il tuo compleanno".
Don Massimo Vacchetti: "Dio mi confessa ogni volta che vi confesso"
Qualche volta pronuncio io stesso l'Atto di dolore condividendo con il penitente il dolore del suo peccato, che non è troppo diverso dal mio, anzi. Uno dei regali più grandi della confessione è di accorgersi che il cuore misero e inadeguato, violento e avaro, superbo e sensuale del penitente è il mio medesimo. E non di rado mi trovo a dire silenziosamente mentre il penitente si confessa: anch'io, anch'io. Dio mi confessa ogni volta che vi confesso