Striglia con decisione i suoi “colleghi” influencer, il prete popolare su TikTok don Ambrogio Mazzai. «La maggior parte fa schifo», sentenzia senza giri di parole nel suo nuovo libro “Upsy Daisy” (Tau Editrice), disponibile in libreria dal 21 Novembre. E cita i modelli a cui lui si ispira: San Filippo Neri, San Giovanni Bosco.
“Mi sembra ancora strano”
Don Ambrogio Mazzai, classe 1991, ha 31 anni («ma interiormente mi sento a metà tra un ventenne e un sessantenne», scherza lui) ed è prete dal 2016 nella diocesi di Verona.
«Sono diventato piuttosto conosciuto su TikTok, ma non me ne sono accorto subito. Ho iniziato a capirlo solo quando in città e paesi diversi ragazzi e giovani, riconoscendomi, mi chiedevano una foto insieme. Ogni volta che succede, mi sembra ancora strano e mi viene da sorridere a pensarci! Mi sento e sono una persona normalissima. Il Signore mi ha fatto incontrare – nel mondo reale e virtuale – tantissime persone che mi vogliono bene e forse tra loro ci sei anche tu, che leggi questo libro: ti voglio bene anch’io. Tutto quest’amore dato e ricevuto mi riempie di gioia».
La grazie del Signore e TikTok
Don Ambrogio Mazzai dedica «poco più di cinque minuti al giorno» per realizzare i video, salvo casi particolari su TikTok. «Si tratta di un impegno molto marginale nel corso della giornata, ma è comunque un’opportunità: mi ha permesso di incontrare tante persone che nella vita ‘reale’ non avrei mai conosciuto. Questi incontri hanno portato anche buoni frutti: ci sono persone che hanno cominciato a farsi domande serie sulla propria vita e sulla fede, altre che si sono convertite o hanno fatto una scelta di vita particolare, qualcuno ha fatto persino domanda per entrare in seminario. La grazia del Signore passa anche attraverso questi strumenti tecnologici. Mi scrivono centinaia di persone ogni giorno e ti posso garantire che mi mettono al corrente di cose veramente interessanti – è una cosa che mi riempie di gioia».
Il successo di Chiara Ferragni
Secondo il prete popolare su TikTok, la principale influencer in Italia, Chiara Ferragni, è così tanto seguita e piace a tanti perché «molti vorrebbero essere come lei. Questo perché ha costruito qualcosa di molto grande (a questo proposito, vorrei ringraziare un mio docente della facoltà che mi ha fatto scoprire un mondo dietro questa realtà): potremmo dire che ha costruito un impero. Qualcuno dice che è un impero di fuffa, ma bisogna riconoscere che le permette di portare a casa un bel po’ di grana e garantire tanti posti di lavoro».
“Impegno e testa”
Per guadagnare ovviamente, prosegue don Ambrogio Mazzai, «ci vuole impegno e testa, altrimenti non si può fare tanta strada. Gli influencer, quelli famosi, sono le persone che vorremmo essere. Sono modelli che ispirano a fare cose belle e grandi, mentre la nostra vita si riduce spesso a esperienze molto superficiali e banali, purtroppo».
Gli influencer e il denaro
Sono modelli «che purtroppo nella maggior parte dei casi fanno schifo, ecco il problema. Non tutti, ma una buona fetta sì. Molti di loro insegnano a drogarsi, a infrangere la legge, a trattare le persone come degli oggetti, a pensare solo a sé stessi, a considerare il denaro come un idolo da adorare e servire, a utilizzare il tempo dietro cose futili che ingrassano le tasche di qualcuno, a vivere di apparenza, a deturpare il proprio corpo, a lasciarsi andare in perversioni sfrenate».
San Filippo Neri
Ma, una soluzione c’è contro questo degrado social, «a dire il vero ce l’abbiamo da millenni». «Abbiamo sempre avuto modelli - prosegue don Ambrogio Mazzai - che ci hanno ispirato a fare cose grandiose, conquistate anche a prezzo della vita».
Il prete tiktokers fa un esempio: «Se oggi esistono gruppi giovanili e oratori è grazie a una persona. Se questa persona non fosse esistita, non esisterebbe nessuna di queste realtà aggregative giovanili: questa persona è San Filippo Neri. Io pure vado a scuola, una scuola salesiana che esiste grazie a San Giovanni Bosco; lui ha ispirato milioni di persone».
San Giovanni Calabria
Altro esempio: «In Italia nel dopoguerra c’era una grave crisi economica, ovviamente. Come abbiamo fatto a risollevarci da questa crisi? Con uno sviluppo che è stato tra i più straordinari di tutta la storia, avvenuto intorno agli anni Sessanta (…). Questo sviluppo è avvenuto grazie a persone come San Giovanni Calabria, nativo di Verona, che ha costruito una scuola professionale per insegnare un lavoro a tanto i suoi ‘figli’ da lasciar loro in eredità un futuro – soprattutto quello che vale di più, ovvero il paradiso».
Santi influencers
Quindi, conclude don Ambrogio Mazzai, «noi abbiamo dei modelli, degli influencer che hanno cambiato (in meglio) la storia, ispirando milioni di giovani: i santi. Dobbiamo solo recuperare questi modelli e imitarli».
Aleteia e Tau Editrice organizzano una diretta streaming su Facebook in cui don Ambrogio risponderà alle domande più curiose dei lettori sulla fede. Qui trovi la pagina Facebook con l'evento per ricevere tutte le info. Qui sotto, invece, puoi inviare la tua domanda in vista dell'evento.