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Sapevate che questi santi hanno sofferto a causa dei suoceri?

Daphrose Rugamba
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Meg Hunter-Kilmer - pubblicato il 09/11/22
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L'unione di due famiglie attraverso il matrimonio può portare problemi. Questi santi possono aiutarvi

Anche se la “suocera autoritaria” è ormai uno stereotipo banale, i rapporti con i suoceri non sono sempre facili. Se avete difficoltà ad andare d'accordo con i vostri, questi santi che hanno vissuto la stessa situazione possono intercedere per voi, e a volte anche aiutarvi a vedere quanto potrebbero essere peggiori le cose.

Santa Pulcheria

Figlia maggiore dell'imperatore di Bisanzio, governò come reggente del fratello Teodosio fino a quando questi raggiunse la maggiore età. In seguito governò insieme a lui come Augusta (imperatrice). La moglie di Teodosio, Eudochia, invidiosa di lei, le rese la vita impossibile, arrivando a farla espellere. Alla fine Eudochia venne accusata di adulterio e abbandonò Costantinopoli. Trascorse vari anni come eretica, ma poi si riconciliò con Pulcheria e con la Chiesa, ritirandosi a una vita di preghiera. Alcune tradizioni la considerano santa. Nel frattempo, Pulcheria venne richiamata a corte, dove governò nuovamente come imperatrice anche dopo la morte del fratello.

Sant'Etelberto dell'Anglia Orientale

Sarebbe diventato religioso se non fosse stato erede dell'Anglia Orientale, nell'attuale Inghilterra. Anche dopo la sua incoronazione voleva rimanere celibe, ma venne esortato a sposarsi per stringere un'alleanza politica. Etelberto acconsentì a sposare Santa Althryda. Althryda era una giovane pia, ma era una pedina del gioco politico di suo padre. Molti segni soprannaturali non riuscirono a mettere in guardia Etelberto e a farlo allontanare da Althryda. Il re si recò invece in Mercia, a casa del re Offa, padre di Althryda, dove venne assassinato per ordine di Offa.

Santa Giovanna Francesca di Chantal

Era felicemente sposata con un barone francese, fino a quando la morte accidentale di questi la lasciò vedova a 28 anni con quattro figli piccoli. Nella sua profonda depressione, le arrivò una lettera dal suocero che minacciava di diseredare i suoi figli se lei non si fosse trasferita con loro a casa sua. Non vedendo altra opzione, Giovanna sradicò la sua famiglia per andare a vivere con il suocero crudele ed esigente e la sua amante. Vi rimase per sette anni. Alla fine si fece carico delle necessità dei figli ormai adolescenti, e sotto la direzione di San Francesco di Sales fondò le Suore della Visitazione.

Beata Lucy Yun Un-Hye 

Era una donna coreana sposata con il beato Barnaba Jeong Gwang-su. I genitori non cristiani di Barnaba si opposero al matrimonio del figlio con una credente, e per un certo periodo riuscirono anche a evitarlo. Anche dopo il fallimento dei loro tentativi, rifiutarono di permettere che i neosposi praticassero la loro fede, esigendo che partecipassero al culto tradizionale nei confronti degli antenati. Rendendosi conto che non sarebbero mai stati liberi di vivere la propra fede fino a quando fossero rimasti nella famiglia di Barnaba, i due si trasferirono e divennero evangelizzatori e catechisti, lavorando insieme per portare la gente a Gesù. Confezionarono oggetti religiosi, impartirono lezioni di catechismo, trascrissero libri religiosi e organizzarono incontri di preghiera fino a quando vennero entrambi martirizzati.

Sant'Ignazio Kim Che-jun 

Era il padre di Sant'Andrea Kim Tae-gon, primo sacerdote coreano, e nipote del martire beato Pio Kim Jin-hu. Quando suo figlio Andrea venne scelto per andare all'estero e studiare per diventare sacerdote, Ignazio era consapevole del rischio che avrebbe corso la sua famiglia sostenendo la vocazione di Andrea, ma accettò e ne pagò il prezzo. Venne tradito da un genero e arrestato per la sua fede. Dopo l'apostasia sotto tortura si pentì, ritrattò e venne decapitato per la sua fede.

Beata Gaetana Sterni 

Si era sposata con un uomo vedovo con tre figli che morì mentre lei era incinta del suo primogenito, e quando il bambino morì pochi giorni dopo la nascita i suoceri tolsero a Gaetana i tre figliastri e la esiliarono a casa di sua madre, separata per sempre dai bambini che aveva accudito con amore materno. Trascorse il resto della sua vita al servizio, prima della sua famiglia e poi di malati e moribondi. Con alcune compagne fondò un ordine religioso chiamato Figlie della Divina Volontà.

Serva di Dio Daphrose Rugamba 

Era una donna cattolica ruandese sposata con un ateo (il Servo di Dio Cyprien Rugamba) poi convertitosi. Daphrose perse il suo primo figlio per un aborto spontaneo, e dopo che il secondo figlio nacque sano i suoi suoceri convinsero il marito che era coinvolta nell'occultismo. Cyprien la accusò di stregoneria e la ripudiò, mandandola dalla sua famiglia e tenendo con sé il bambino. Dopo otto mesi, Cyprien si rese conto della falsità delle voci di magia nera e riportò a casa la moglie, ma trascorsero molti anni di lotte (e di infedeltà) prima che i due trovassero una vera guarigione. Sono stati martirizzati nel genocidio del Ruanda.

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