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Alla scoperta della nostra fiamma blu, per realizzare il progetto che Dio ha per noi

Jennifer Fulwiler
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Lucia Graziano - pubblicato il 07/11/22
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Jennifer Fulwiler è una delle blogger cattoliche più popolari degli Stati Uniti: ed è anche autrice di tre pubblicazioni divenute best-seller, content creator apprezzata da circa 100.000 follower, comica professionista, madre di sei figli. Il segreto del suo successo? Secondo Jennifer, l’aver individuato (e saputo coltivare) quel talento speciale che Dio dona a ognuno di noi – nessuno escluso.

Quando Jennifer Fulwiler divenne mamma e scelse di dedicarsi alla famiglia a tempo pieno, cominciò piano piano ad avvertire l’impressione di star trascurando alcuni dei suoi talenti, a forza di starsene chiusa in casa senza fare nulla di diverso dal cambiare pannolini e sfamare i figlioletti.

Attenzione: non abbiamo nessuna intenzione di riproporre il dibattito trito e ritrito della “mamma casalinga vs. mamma in carriera”. E questo è un concetto che Jennifer tiene a sottolineare con forza: nel suo caso specifico, questa piccola crisi arrivò nel momento in cui la sua nuova vita da mamma la costrinse a reinventarsi da zero; ma esistono infinite circostanze in cui ognuno di noi può trovarsi a pensare “a me, però, sembra di non star concludendo niente”. È una sensazione che può cogliere qualsiasi individuo che, per le ragioni più svariate, si trova a vivere un periodo storto in cui ha l’impressione di star andando col pilota automatico, girando come una trottola ma senza produrre risultati.

Ma il fatto che sia frequente sentirsi in questo modo non vuol dire che sia giusto accettare lo status quo senza far qualcosa per uscire dall’impasse. Jennifer Fulwiler ricorda di aver dato una svolta alla sua vita nel momento in cui decise di ritagliarsi un po’ di tempo per dedicarsi alla sua grande passione: la scrittura. Erano gli anni in cui i blog stavano esplodendo; e lei si unì alla moda aprendo il suo, nel quale raccontava con ironia la sua vita di madre cattolica. Tornando con la memoria ai suoi esordi, Jenner ricorda: «fin da subito capii che si trattava di qualcosa di più che un semplice hobby. Per me, era un modo di connettermi al resto del mondo – era il modo in cui mi sentivo chiamata a connettermi al resto del mondo. Presto elaborai la teoria per cui ognuno di noi ha una abilità naturale o un talento come il mio. Per esempio, penso a una mia amica, programmatrice informatica, che nel tempo libero ha lanciato un business parallelo dedicato alla produzione di candele profumate. Oppure penso a mio nonno, un ex ingegnere, che dopo la pensione si era trasformato in uno chef di tutto rispetto».

La fiamma blu secondo Jennifer Fulwiler

Per descrivere questi doni naturali, qualcuno utilizzerebbe probabilmente i termini tecnici di “vocazione” o di “carisma”. Ma Jennifer preferisce parlare di fiamma blu, ricorrendo a un’espressione a effetto coniata dal suo amico Keith per definire quelle passioni che ti infuocano dall’interno e che ti riempiono di gioia e di energia. Al tema, Jennifer ha dedicato un libro intero, Your Blue Flame, che fin dal sottotitolo offre al lettore una scossa: Drop the Guilt and Do What Makes You Come Alive; abbandona i tuoi sensi di colpa e dedicati a ciò che ti fa sentire vivo.

Non si tratta solamente di perseguire una realizzazione personale (che pure è importante!). In un’ottica cristiana, Jennifer Fulwiler ritiene che la “fiamma blu” sia un dono speciale che viene dato a ognuno di noi da Dio in persona, e che dunque non può in alcun modo essere trascurato. Perché se è Dio stesso ad averci dato un talento, evidentemente egli desidera che noi lo mettiamo a frutto!

Individua la tua fiamma blu in cinque, facili mosse

Qualcuno potrebbe obiettare, a questo punto: “sì, tutto bello, ma a me non risulta di avere talenti particolari”. La blogger cattolica è fermamente convinta che ognuno di noi ne abbia almeno uno: e per chi ritiene di non saperlo individuare, fornisce una comoda lista di istruzioni pronte all’uso

1. La tua fiamma blu è un’attività che ti trasmette energia e gioia. Non è un lavoro extra, un’incombenza che ti tocca a fare controvoglia; è qualcosa a cui ti dedichi con entusiasmo, perché farlo ti fa stare bene. Anche se…

2. Conosci molte persone che non provano alcuna attrattiva per la passione che ti elettrizza. Ironicamente, Jennifer fa notare che esiste un comune consenso sul fatto che un weekend al centro benessere tenda a suscitare, beh: benessere. Ma la fiamma blu è qualcosa che ti infonde gioia in maniera tutta particolare, e che invece lascerebbe freddi molti dei tuoi conoscenti.

Ami creare prodotti artigianali, dalla cui vendita ottieni un ritorno economico che non ripaga minimamente di tutto l’impegno profuso? Beh: evidentemente, non lo fai solo per soldi. Oppure ancora: tenere un blog ti piace così tanto che sei disposto a rinunciare a qualche ora di sonno pur di portare avanti questo hobby? Ecco: probabilmente, per te è molto più di un hobby.

3. In quel settore, sei un punto di riferimento: la gente ti chiede spontaneamente consigli e tu sei felice di poterne dare. La tua amica deve arredare casa e ti chiede suggerimenti, perché è stata colpita dal capolavoro che sei riuscita a fare rappezzando mobili di recupero che non erano stati pensati per stare assieme?

Nel tempo libero sei un tuttofare con l’hobby del bricolage, i tuoi conoscenti corrono da te tutte le volte che hanno bisogno di riparare un piccolo guasto e tu sei genuinamente felice di poter aiutare?

Ecco: questa è probabilmente la tua “fiamma blu”, anche se tu magari pensi che siano robette di poco conto.

4. È qualcosa che ti fa stare bene, ma che fa stare bene anche chi ti circonda. La tua amica ti telefona per dirti che la ricetta che le hai passato è stato un successone. Il parroco ti ringrazia per la stupenda festa in maschera di Carnevale che hai organizzato per i bambini dell’oratorio. Quel progetto creativo con materiali di riciclo che hai inventato e condiviso su Facebook sta spopolando tra i tuoi amici.

Ti rendi conto che, così facendo, stai mettendo la tua fiamma blu al servizio del prossimo tuo?

5.   È una cosa che invidi terribilmente, negli altri. E Jennifer ci tiene a specificare che lei parla proprio di invidia vera e propria, non di genuina ammirazione: spesso, proviamo invidia per quelle persone che hanno successo in quegli stessi campi in cui anche a noi piacerebbe realizzarci.

Invidi terribilmente quel tuo amico infermiere, la cui professione ti sembra mille volte più nobile della tua? Forse non ti senti pienamente realizzato svolgendo un lavoro d’ufficio: potresti prendere in considerazione l’idea di fare volontariato in una casa di riposo un paio di weekend al mese.

Invidi incredibilmente la tua collega quando si presenta in ufficio con cardigan coloratissimi che lei stessa ha lavorato a maglia? Beh: se l’idea di piace, ci sono tanti tutorial su Youtube per imparare a tener in mano i ferri.

Seguire le proprie passioni non è una perdita di tempo!

E, nel giudizio di Jennifer Fulwiler, è proprio quest’ultimo punto a essere il più importante: spesso siamo noi i peggiori nemici di noi stessi, nella misura in cui ci auto-boicottiamo convincendoci che, no, non possiamo perdere tempo dietro a questa passione sciocchina che non porta frutto.

Lei stessa sperimentò questi sensi di colpa nel momento in cui decise di aprire il suo blog e fu immediatamente colta dall’impressione di star sottraendo tempo alla famiglia per dedicarsi a un hobby.

Ma tendenzialmente, con un minimo di organizzazione e con un po’ di collaborazione da parte della famiglia, è perfettamente possibile ritagliarsi un po’ di tempo per coltivare il proprio carisma. Jennifer insiste molto su questo punto, mettendo in chiaro che non c’è nulla di più deprimente del sentirsi in colpa non appena ci si dedica a qualche attività che non produce un guadagno economico. Ma, «i Cattolici dovrebbero saper fare un distinguo tra la loro fiamma blu e il loro modo di fare soldi. Molti dei miei parenti e amici vivono in condizioni economiche tali per cui devono svolgere un lavoro che non ha niente a che vedere con le loro reali passioni, e mi verrebbe da dir loro: beh, è OK. Pensa fuori dagli schemi, cerca un modo per minimizzare lo stress che ti viene causato dal tuo lavoro e usa in quest’ottica la tua fiamma blu. Non sempre la realizzazione personale passa attraverso un guadagno economico o un biglietto da visita pieno di titoli roboanti; ma se tu metti a frutto la tua fiamma blu, e tramite quella vedi migliorare le vite degli altri, anche solo nelle piccole cose, beh… sappi che in quel momento stai vedendo Dio che lavora attraverso di te».

Insomma: realizzare noi stessi mettendo a frutto i nostri talenti non è solamente una questione di appagamento personale (pur importante). Con acutezza, Jennifer fa notare che realizzare noi stessi vuol dire anche (e soprattutto!) realizzare il progetto che Dio ha per noi.

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