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«Il menefreghismo è più pericoloso del cancro», denuncia Francesco 

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i.Media per Aleteia - pubblicato il 03/11/22
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«State attenti, state attenti voi, che è più pericolosa di un cancro la malattia del menefreghismo nei giovani». Così il Papa, sabato 29 ottobre, in occasione di un incontro con circa 2mila membri dell’Azione Cattolica Italiana.

Il 29 ottobre 2022 papa Francesco ha incontrato circa 2mila membri dell’Azione Cattolica Italiana in sala Paolo VI. I partecipanti, fondamentalmente dei giovani riuniti a Roma per un congresso, hanno accolto il Pontefice in un’atmosfera molto festosa. 

È arrivato camminando, e non in sedia a rotelle, e subito Francesco ha ricordato che la parrocchia deve restare «la radice» dell’impegno cristiano. Il quadro parrocchiale, malgrado gli sconvolgimenti della società e dei ritmi di vita, deve restare il luogo in cui si impara ad 

ascoltare il Vangelo, a conoscere il Signore Gesù, ad offrire un servizio con gratuità, a pregare in comunità, a condividere progetti e iniziative, a sentirci parte del popolo santo di Dio…

Interagendo con la vita parrocchiale, l’Azione Cattolica è essa pure il luogo in cui «il cristiano si interessa alla realtà sociale e dà il proprio contributo». Cosa importante per i giovani, talvolta tentati dal “menefreghismo”: 

State attenti – ha improvvisato il Papa –, state attenti voi, che è più pericolosa di un cancro la malattia del menefreghismo nei giovani. 

Francesco ha invitato i giovani a coltivare «la fraternità» e «la dimensione comunitaria», infragilite dalla pandemia, che ha banalizzato le attitudini di ripiego: 

Se ci verifichiamo – ha riconosciuto il Vescovo di Roma –, siamo tutti un po’ influenzati da questa cultura egoistica. Dunque bisogna reagire, e anche voi potete farlo incominciando con un lavoro su voi stessi. […] La fraternità non si improvvisa e non si costruisce solo con emozioni, slogan, eventi… No, la fraternità è un lavoro che ciascuno fa su di sé insieme con il Signore, con lo Spirito Santo, che crea l’armonia tra le diversità. 

Ispirarsi alla Vergine Maria 

Il Papa ha invitato i giovani ad affermarsi come «credenti, responsabili, credibili», citando diverse grandi figure della santità italiana, come i santi Francesco e Chiara di Assisi, Maria Goretti, Carlo Acutis, Chiara Badano o ancora Pier Giorgio Frassati, che fu «un membro attivo ed entusiasta dell’Azione Cattolica Italiana», ha ricordato il Pontefice. 

Insistendo sul radicamento spirituale da coltivare, il Papa ha esortato i membri dell’ACI a ispirarsi alla Vergine Maria per coltivare e meditare «la vita di Gesù, i misteri di Gesù», al fine di riuscire a 

vivere l’ordinario in modo straordinario, cioè con la novità dello Spirito, con la novità del Vangelo.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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